#Carmagnola - Michele Becchio parla del palio e cosa fu la "Giostra dei Delfini" per Carmagnola: "La manifestazione è assolutamente irripetibile, poi sono cambiati i tempi" - intervista di Diego Bottin

 


Sulle nostre pagine abbiamo ospitato Michele Becchio uno dei fondatori del palio di Carmagnola detta anche "Giostra dei Delfini" che si tenne dal 1983 al 1998. Fu un bellissimo appuntamento di quegli anni, tradizione di Carmagnola, che faceva rivivere l'era medioevale della città torinese.

Michele è anche l'ideatore  della mostra “Magica Nostalgia – Amarcord della Giostra dei Delfini”, dedicata allo storico Palio cittadino nella chiesa della Misericordia, in piazza Garavella: che potete trovare in queste sere durante la fiera

Buona lettura.

Michele: come nacque l’idea del Palio di Carmagnola?

Nel 1982 ricorrevano 600 anni dalla nascita di Francesco Bussone ed i 150 anni dalla fondazione della Società di Mutuo Soccorso che porta il suo nome. Un gruppo di carmagnolesi, di buona volontà, diede vita a manifestazioni celebrative degli eventi. Sull’onda del successo ottenuto nacque l’idea della “Giostra dei Delfini” che, attingendo spunti dalla locale storia medievale, con apporti di fantasia, si sarebbe concretizzata nella manifestazione storica arricchita da una giostra equestre. La proposta trovò subito grande accoglienza in città e la storia andò avanti per sedici anni. Importanti sono state anche le iniziative collaterali, le medaglie commemorative predisposte dall’incisore Gaspare Grinfone, le cartoline illustrate e gli speciali annulli postali. Un ricordo va anche al pittore Mario Cavazza che dipingeva il Palio, ambito premio della Giostra

Quale erano i borghi che vi partecipavano?

Otto

Per quanti anni è stato fatto il palio a Carmagnola? Quale borgo ha vinto di più la "la giostra dei delfini"?

Dal 1983 al 1996. Il Borgo che ha vinto più edizioni è la Contrada Cappuccini

Come mai non si è più svolto un bellissimo appuntamento come il palio di Carmagnola?

Come tutti gli eventi non aventi scopo di lucro, le manifestazioni nascono, crescono e, con il passare degli anni si spengono.

I cavalli che vi gareggiavano provenivano da scuderie carmagnolesi o da altri comuni limitrofi?

Non mi sono mai interessato di cavalli ma, se ricordo bene, provenivano anche dai dintorni.

Si aspetta un ritorno di questa manifestazione a Carmagnola? Sarebbe bello...

La manifestazione è assolutamente irripetibile, perché, da allora, sono venute a mancare numerose persone con specifiche capacità tecniche e poi sono cambiati i tempi.

Cos'era per Carmagnola il palio? Era sentito dai borghigiani?

L’Amarcord di quanti abbiamo vissuto l’esperienza dei 16 anni di “Giostra dei Delfini” è, oggi, quasi un sogno ed i sogni in ciascuno di noi hanno una caratteristica molto personale. Per alcuni un po’ di malinconia per lo scorrere del tempo, per altri la frenesia e la voglia di conquistare quell’ambito Palio, per altri la ricerca, quasi maniacale, della perfezione nel curare ogni piccolo particolare.

Sicuramente sono stati anni belli anche se molto impegnativi.

Dopo la definizione del “tema” dell’anno iniziava una corsa all’idea nuova e possibilmente fruttuosa, di qualcosa da mettere in vendita a simpatizzanti, amici e parenti, per affrontare le spese di allestimento.

L’ultimo fine settimana di maggio era il momento “clou” di tutto l’anno, giorni in cui si metteva a frutto tutta la dedizione e la fatica per ottimizzare al massimo la riuscita della manifestazione perché la “febbre della Giostra” coinvolgeva tutti, grandi e piccoli!

In tre edizioni, le Contrade furono coinvolte in spettacoli di teatro popolare, nei quali a ciascuna veniva affidata una scena dei testi che il compianto Aldo Longo, con sapiente maestria ed entusiasmo scriveva apposta per Carmagnola. I contradaioli divennero attori, comparse, anche supportati dalla bravura di tanti Artigiani che si adoperarono in modo eccellente per la realizzazione delle scenografie.

Un amarcord speciale: ne 1988 la trasmissione “Uno Mattina” in onda su RAUNO effettuò quattro lunghi collegamenti con grande mobilitazione di una buona parte dei protagonisti che la sera successiva avrebbero dato vita ai quadri della suggestiva rappresentazione ”La Peste a Carmagnola nel 1438”.

Un “goloso” ricordo sono stati e lo sono tuttora gli “scriccioli” del Borgo Vecchio ed i “castellani” di Contrada Castello, deliziosi dolcetti creati appositamente per la Giostra, da due bravi pasticceri.

A distanza di tanti anni quel periodo ha rispolverato il segno impresso nella mente e nel cuore di noi che, oggi, abbiamo voluto definire la nostalgia di quell’esperienza davvero “MAGICA”.

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