Dopo i pesanti attacchi mediatici delle settimane scorse, il Partito Più Italia, capitanato da Fabrizio Pignalberi, sembrava navigare in cattive e tempestose acque, senza alcuna prospettiva di salvataggio.Immediatamente dopo la bufera, prima Mario Scaglione e, a seguire il candidato sindaco Roberto Frappamina, decidevano di prendere le distanze dal leader di Più Italia e di abbondanare la nave.
Ripensamenti, timori e critiche pervasero un po’ gli animi di tutti i carmagnolesi e, non solo.
Il Presidente Nazionale ha atteso e ascoltato tutte le malelingue con assoluta pazienza e calma, anche se ha reagito duramente con carte alla mano.
Fino a che il 15 giugno scorso in udienza, dinanzi al Giudice, uno dei suoi più accaniti e duraturi diffamatori ha deciso di dire la verità, di raccontare i fatti che risalgono al lontano 2012, cosi come in tante occasioni erano stati riferiti dal leader.
E allora accade che a Carmagnola, un gruppo di politici, molti dei quali con ruoli importanti nell’ambito delle amministrazioni, sarebbero in procinto di aderire a Più Italia.
Tali politici sono rimasti molto colpiti dalla trasparenza e dalla correttezza del Presidente Pignalberi.
Lo stupore è stato tanto quanto i medesimi hanno appreso che proprio il querelante del Pignalberi ha fatto cadere tutte le accuse, le stesse da sempre sostenute, anche se infondate.
A Carmagnola, vi sarebbe quindi, un quarto candidato sindaco, pronto a sposare il progetto di Più Italia.
Il leader non ha ancora però sciolto la riserva.
In settimana, sono previsti incontri presso la segreteria nazionale del partito.
Tra qualche giorno, il Presidente si pronuncerà.
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