venerdì 2 settembre 2022

La Serie A riduce i consumi di energia: luci accese al massimo 4 ore negli stadi

 


In occasione di tutte le partite di campionato, già a partire dalla quinta giornata, saranno ridotti i tempi di accensione delle luci degli stadi, con un tetto massimo di quattro ore di utilizzo delle stesse. Inoltre, nelle gare con inizio tra le ore 12.30 e le ore 18, è stato ridotto da 90 minuti a 60 minuti prima della partita il momento di piena accensione necessario per calibrare gli strumenti a supporto della direzione di gara (Var e Glt). In tal modo, si avrà una riduzione dei tempi di illuminazione di circa il 25%. Lo ha deciso l'assemblea della Lega Serie A. In aggiunta, gli uffici della Lega, insieme con Andrea Cardinaletti, neo-consulente della Serie A per le infrastrutture, si occuperanno di individuare tutte le migliori soluzioni per un efficientamento energetico degli stadi (come il passaggio ai led per tutti gli impianti o l’installazione di pannelli fotovoltaici), nonché per realizzare, in vista dell’inverno, l’ottimizzazione dei consumi di riscaldamento dei terreni di gioco. Riassumendo: per le gare con inizio dalle ore 12.30 alle ore 18.00 la piena accensione dovrà essere garantita 60 minuti prima dell’inizio della gara; per le gare con inizio alle ore 20.45 la piena accensione dovrà essere garantita 90 minuti prima dell’inizio della gara.

    
“Si tratta di un primo passo, per ora. Dobbiamo essere un esempio virtuoso in un momento difficile di crisi energetica – ha dichiarato il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini - le luci negli stadi oggi sono fondamentali, oltre alle ragioni di sicurezza e ordine pubblico, anche per assicurare il corretto funzionamento del Var e della Goal Line Technology, ma abbiamo ritenuto doveroso ridurre al massimo possibile l'illuminazione degli impianti, prima e dopo gli incontri, per abbattere in modo significativo i consumi. Inoltre, la Lega è al lavoro per realizzare quanto prima progetti di efficientamento energetico degli stadi: in Italia gli impianti possono davvero diventare non solo strumenti di riqualificazione urbana, ma anche modelli di sostenibilità ambientale e auto-produzione di energia”.

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