ANCORA AGGRESSIONI AL CARCERE DI CUNEO: 5 POLIZIOTTI IN OSPEDALE. L’ira degli agenti: “Non se ne può più”
Nuova aggressione ai danni di agenti della Polizia Penitenziaria nel carcere di Cuneo.
I fatti nella prima mattinata di ieri, giovedì 24 novembre, quando il personale di Polizia penitenziaria si è recato nella sezione detentiva per eseguire una perquisizione di routine e tre detenuti di nazionalità straniera si sono opposti all’ingresso nella propria cella del personale di Polizia Penitenziaria. A nulla è valsa l’opera di persuasione tanto che i detenuti si sono armati di bombolette di gas utilizzate per i fornellini consentiti in cella e hanno minacciato ripetutamente il personale di Polizia che le avrebbero fatte esplodere. Successivamente i detenuti hanno preso a calci e pugni i poliziotti che dovevano eseguire l’attività istituzionale.
Gli agenti feriti sono stati trasportati al pronto soccorso di Cuneo e sono stati dimessi con una prognosi che va dai 3 ai 7 giorni per ferite e escoriazioni multiple.
A darne conto le organizzazioni sindacali del comparto sicurezza della Polizia penitenziaria Sappe, Sinappe, Osapp, Uilpa Pp, Uspp, Fsn Cisl, Cgil Pp, F.P e Fsa Cnpp, che ancora oggi sono in stato di agitazione, comunicato giorni addietro "nel silenzio più totale dell’amministrazione centrale e regionale".
"La situazione – dichiarano i rappresentanti sindacali – sta divenendo davvero difficile e drammatica in Piemonte, soprattutto a Cuneo, Torino e in altri istituti. E' necessario che il personale in occasione di fatti di evidente violenza con uso di armi come i fornellini di gas, usati in modo improprio per ustionare i poliziotti, abbia direttive operative chiare e trasparenti da seguire, che prevedano il necessario utilizzo dei mezzi di coercizione e dell'equipaggiamento già in dotazione per fronteggiare tali eventi senza subire tali gratuite lesioni. Il nuovo governo non può non attenzionare questa gravissima e drammatica situazione, che deve necessariamente inserire in un piano di emergenza nazionale senza ulteriore ritardo. Invitiamo il ministro Nordio e il sottosegretario a recarsi in Piemonte con urgenza".
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