Nella seduta del 9 novembre il Consiglio metropolitano ha approvato all’unanimità l’adesione della Città Metropolitana di Torino all’associazione Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese e il relativo Statuto. Oltre alla Città Metropolitana, all’associazione, costituita ufficialmente con un atto notarile il 31 maggio scorso, aderiscono associazioni di categoria, associazioni di promozione del territorio, Enti di formazione professionale, Consorzi di produttori, produttori singoli e i Comuni di Andezeno, Arignano, Baldissero Torinese, Cambiano, Carignano, Carmagnola, Castagnole Piemonte, Chieri, Isolabella, Lombriasco, Marentino, Mombello di Torino, Montaldo Torinese, Moriondo Torinese, Osasio, Pancalieri, Pavarolo, Pecetto Torinese, Pino Torinese, Poirino, Pralormo, Riva presso Chieri, Santena, Sciolze e Villastellone.
Nel dibattito che ha preceduto il voto sulla Deliberazione il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo ha sottolineato la natura politica dell’adesione al Distretto del Cibo, grazie ad una scelta condivisa da tutte le forze rappresentate in Consiglio.
Il Consigliere del gruppo “Città di città”, Alessandro Sicchiero, anche nella sua veste di Sindaco di Chieri, ha affermato che il Distretto del Cibo è un’occasione importante per rafforzare le filiere produttive, logistiche e commerciali legate al settore primario e all’alimentazione. Ringraziando la Regione Piemonte per l’opportunità offerta ai territori che intendono istituire i Distretti, Sicchiero ha sottolineato che accanto ai prodotti locali vi è un paesaggio tipico presidiato da agricoltori e allevatori che lavorano in un territorio che l’azione degli Enti pubblici deve tutelare e difendere. Il Distretto, a giudizio di Sicchiero, è l’occasione per dare alle amministrazioni, alle aziende e ai cittadini strumenti per valorizzare le potenzialità che si aprono sul territorio grazie all’integrazione tra città e campagna per promuovere le filiere corte e il turismo culturale ed enogastronomico. I temi forti che saranno essere alla base dell’azione dei Distretti sono la sostenibilità ambientale, la biodiversità, la tutela del paesaggio, la responsabilità sociale delle aziende, l’inclusione, la tutela dei diritti dei lavoratori, la lotta allo spreco alimentare, la sicurezza alimentare, l’innovazione tecnologica e produttiva; il tutto per dare valore alla terra, alle persone, alle aziende e alle nuove generazioni.
Davide Ghio, Sindaco di Santena e Consigliere metropolitano della Lista civica per il territorio, ha innanzitutto elencato cosa non sarà il Distretto del Cibo. Non sarà l’ennesima associazione che promuove prodotti, fiere e sagre, perché lo fanno già benissimo Enti e associazioni e lo ha fatto il Paniere dei prodotti tipici ideato 21 anni orsono dall’allora Provincia di Torino. Il Distretto sarà invece uno strumento di programmazione e progettazione territoriale per far sedere allo stesso tavolo cittadini, associazioni, istituzioni, imprenditori agricoli e non, con lo scopo di ottimizzare il rapporto tra città e campagna e puntare allo sviluppo locale attraverso la tutela del paesaggio. Il tutto superando il tradizionale campanilismo, per dare al territorio i giusti strumenti per perseguire obiettivi comuni. I produttori, i distributori e i consumatori di cibo, a giudizio del Consigliere Ghio, devono essere al centro del sistema delle politiche alimentari, soprattutto nell’attuale difficile situazione, in cui le fasce di popolazione portatrici di nuova povertà alimentare si stanno ampliando. Il Distretto del Cibo può in questo senso impegnarsi a sostenere azioni di contrasto alle nuove povertà alimentari, che a giudizio del Sindaco di Santena, devono coinvolgere il CAAT di Torino in un sistema in cui il consumo di cibo diventi più razionale e limiti lo spreco.
Il Consigliere del Movimento 5Stelle Luca Salvai, Sindaco di Pinerolo, ha da parte sua sottolineato che anche nel Pinerolese il tema della nascita di un Distretto del Cibo è all’ordine del giorno e se ne parlerà in un convegno domenica 13 novembre a Cavour, nell’ambito della rassegna Tuttomele. La Città Metropolitana a giudizio di Salvai può giocare un ruolo importante per indirizzare i Distretti nella giusta direzione.
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