Carabiniere travolto a un posto di blocco, resistenza e lesioni non bastano, contestare il tentato omicidio
“Quanto avvenuto oggi a Napoli, dove una persona ha travolto un carabiniere a un posto di blocco, è un fatto di gravità assoluta. Purtroppo, non sono eventi rari, ma fin troppo frequenti, e confermano una chiara mentalità delinquenziale di chi vive in assoluto spregio di regole e istituzioni, nella convinzione di poter affermare la propria arrogante supremazia con qualsiasi gesto criminale, infischiandosene se questo possa costare la vita altrui. Ci chiediamo se davvero possa sembrare sufficiente procedere contro questa persona per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, laddove le indagini su questo episodio così come appare da una primissima ricostruzione potrebbero portare a delineare un tentato omicidio”.
Così Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, dopo quanto avvenuto oggi a Napoli, dove un 18enne, che secondo i media è risultato avere già alle spalle un’accusa di tentato omicidio per l’accoltellamento di un coetaneo, procedeva senza casco e senza patente e non si è fermato a un posto di blocco ma, anzi, ha travolto un militare.
“Intanto rivolgiamo la nostra solidarietà al collega finito in ospedale in gravi condizioni, nella speranza che possa rimettersi al più presto. Allo stesso tempo – conclude Mazzetti – torniamo a ragionare sulla seria questione della mancanza di protocolli operativi che ci consentano di gestire in maniera chiara e sicura situazioni di rischio elevatissimo come quella odierna. E, soprattutto, continuiamo ad affermare che azioni del genere non possono e non devono essere tollerate, non hanno giustificazioni, e devono portare a conseguenze altrettanto serie. Grazie al cielo quel carabiniere è ancora vivo, ma avrebbe potuto non esserlo. Sulle strade ne abbiamo persi tanti, troppi”.
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