Furti e spaccate continuano a essere un grosso problema per tanti commercianti e altrettanti artigiani. Le situazioni più critiche si verificano al Nord, dove Milano, Parma, Bologna, Rimini, Imperia, Firenze e Torino sono le province dove i negozianti sono i più bersagliati.
A livello
nazionale in quasi tre casi su quattro gli autori rimangono impuniti. Eppure,
sono reati contro il patrimonio che, si stima, costino alle attività economiche
attorno ai 3 miliardi di euro all'anno. Il dato, in base alle rilevazioni
Istat, è stato elaborato dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia).
Nel 2021 - ultimo anno in cui i dati sono disponibili - ci sono state 56.782 denunce per furto nei negozi in Italia, il +10,8% del 2020, anno più critico della pandemia. Praticamente gli operatori commerciali e artigianali hanno subito 156 furti al giorno 6,5 ogni ora e uno ogni 9 minuti.
Nel 72,3%
- quasi 3 su 4 - gli autori del delitto non sono stati catturati. Le regioni
dove i malfattori la fanno franca maggiormente sono Umbria e Marche (73,8% dei
casi), la Campania (79,8%) e il Lazio (81,3%). Ogni 100mila abitanti, Lombardia
(138,8), Emilia Romagna (142,1) e Liguria (144,8) sono le regioni più
"martoriate".
A livello
provinciale, infine, i territori più colpiti sono Torino, con 155,5 furti
denunciati ogni 100 mila abitanti, Firenze con 160,3, Imperia con 167,5, Rimini
con 186,5, Bologna con 186,9 e Parma con 194,5. Maglia nera è Milano con 222,8
furti ogni 100 mila abitanti. Storicamente le categorie più colpite sono gli
orafi-gioiellieri, i pellicciai, i tabaccai, i farmacisti e i benzinai; le
prime due per il valore economico dei loro prodotti, le altre per la
disponibilità di contanti.
Commenti
Posta un commento