In 11 anni perse 91 rivendite, ora a Torino arriva il regolamento per rilanciare la vendita di quotidiani e riviste
La Giunta Comunale - su proposta dell’Assessore al Commercio Paolo Chiavarino - ha deliberato di apportare alcune modifiche al Regolamento n. 380 per la ‘Disciplina dell’attività di vendita di quotidiani e periodici’ (approvato dal Consiglio Comunale il 18 giugno 2018).
La novità sostanziale consiste nell’abolizione della programmazione quantitativa che consentiva di aprire un’edicola solo nei cosiddetti “addensamenti lacunosi” e ne vietava l’apertura in quelli considerati “saturi”, parametri questi calcolati sulla base del rapporto tra edicole e attività commerciali attive sul territorio di riferimento. Le modifiche introdotte permetteranno quindi l’apertura o la riapertura in qualsiasi area della città di nuove edicole senza vincoli geografici specifici. Laddove oggi ci sono locali o chioschi chiusi, magari perché i proprietari hanno deciso di terminare l’attività, l’attività di rivendita di quotidiani e periodici potrà riaprire senza limitazioni. Nel rispetto del regolamento le edicole potranno vendere al proprio interno anche prodotti diversi da quelli editoriali, fino a un massimo del 49% della superficie di vendita.
Un provvedimento che mira a rilanciare la funzione delle edicole, tra le attività commerciali che più hanno risentito della crisi economica: a Torino erano 401 nel 2012, scese a 375 nel 2017.
A oggi il totale degli esercizi attivi che effettuano attività di vendita di quotidiani e periodici è di 310. Sul suolo pubblico sono presenti 120 chioschi edicole: 40 risultano aver cessato la propria attività recentemente mentre 80 risultano essere in possesso di un’autorizzazione commerciale attiva. Tuttavia, questo non implica che l’edicola sia effettivamente operativa, perché i proprietari potrebbero aver cessato l’attività mantenendo ancora la licenza. Grazie a questa modifica potranno così cederla a terzi e riaprire l’edicola in tempi brevi.
“L’obiettivo– afferma l’Assessore al Commercio Paolo Chiavarino – è quello di rilanciare le edicole che rappresentano un luogo di socialità, di commercio di prossimità e assicurano allo stesso tempo anche un importante presidio del territorio. Questo provvedimento sblocca una situazione di impasse per coloro che vogliono avviare un’attività, favorendo il commercio locale e l’occupazione. Non parliamo soltanto di un luogo dove acquistare i giornali, ma di spazi pubblici dove le persone si possono ritrovare, commentare i fatti quotidiani, punti di riferimento che tracciano una mappa dei nostri quartieri”.
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