Con un balzo del +43% a far segnare il maggior incremento dei prezzi nel carrello è lo zucchero più del doppio della verdura (+20,1) e oltre quattro volte la frutta (9,4%).
E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Alessandria sui dati Istat sull’inflazione ad agosto sui prodotti protagonisti della stangata di autunno che hanno registrato i maggiori rincari nella busta della spesa.
A fronte di un consumo di oltre 1,7 milioni di tonnellate, l’Italia ha una produzione di appena 150mila tonnellate, ridotta drasticamente a causa dei cambiamenti climatici con la chiusura di ben 17 zuccherifici su 19 negli ultimi venti anni.
Per quanto riguarda la provincia di Alessandria, fino al 2006, anno della chiusura dello zuccherificio di Casei Gerola, gli ettari coltivati «per lo zucchero» in provincia erano 10.211, oggi gli ettari si sono drasticamente ridotti a 335 per una produzione di 119.583 quintali (raccolta pari a 103720 quintali).
Al secondo posto nella classifica degli aumenti c’è invece l’olio di oliva che registra un balzo dei prezzi del 37%, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat ad agosto.
In questo caso l’Italia è il secondo produttore mondiale ma negli ultimi anni i raccolti si sono fortemente ridimensionati tanto che le importazioni dall’estero sono pari a più del doppio della produzione tricolore, per la grande maggioranza provenienti dalla Spagna. Ed è proprio la Penisola iberica a sconvolgere il mercato mondiale con il balzo delle quotazioni, per il raccolto praticamente dimezzato a causa dell’andamento climatico anomalo.
Aumentare la sovranità alimentare del Paese e ridurre la dipendenza dall’estero investendo in innovazione e tecnologia per difendere i raccolti dai cambiamenti climatici, rappresenta una scelta importante per contenere i prezzi ed alzare la qualità dell’alimentazione.
«Lo zucchero, con oltre 4 pacchi su 5 che arrivano dall’estero le cui quotazioni condizionano l’intero mercato, è peraltro un ingrediente presente in circa l’85% dei prodotti alimentari realizzati a livello industriale, con un effetto valanga sui prezzi di gran parte degli alimenti trasformati sugli scaffali», ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
«L’opportunità offerta dal Pnrr per l’agroalimentare italiano va nella direzione auspicata di “raffreddare” il carovita che pesa sulle tasche degli italiani e sui costi delle imprese – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Gli accordi di filiera per sostenere la produzione in settori cardine, dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura sono infatti un’occasione unica che non va sprecata per crescere e garantire una più equa distribuzione del valore lungo la filiera, dal produttore al consumatore».
Commenti
Posta un commento