#NATALE: #COLDIRETTI, BENE SEQUESTRI NAS, DOLCI IN 8 CASE SU 10. 39 TONNELLATE DI CIBO DOLCIARIO MAL CONSERVATO
Con i dolci tipici di Natale che durante le festività sono presenti in oltre 8 case su 10, è importante garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti acquistati. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Ixe’ nell’esprimere apprezzamento per gli accertamenti effettuati dai Carabinieri del Nas che, di concerto con il Ministero della Salute, hanno portato al sequestro di 39 tonnellate di prodotti dolciari e materie prime, perchè tenuti in cattivo stato di conservazione o in locali interessati da gravi carenze igienico strutturali, invasi da parassiti, privi di tracciabilità e oggetto di frode in commercio.
Le frodi a tavola – sottolinea la Coldiretti - sono crimini particolarmente odiosi perché si fondano spesso sull’inganno nei confronti di quanti, per la ridotta capacità di spesa, sono costretti a risparmiare sugli acquisti di alimenti. Un comportamento scorretto che mette a rischio la salute dei consumatori e fa concorrenza sleale agli imprenditori corretti che hanno contribuito a far conquistare all’Italia la leadership nella qualità dell’alimentazione.
Nelle case degli italiani se il re delle feste resta il panettone, presente nel
78% delle tavole, davanti al pandoro (73%), quest’anno c’è anche un 41% di
italiani che ha scelto di preparare da sé i dolci tipici del Natale, una
attività che è tornata ad essere gratificante all’intero delle famiglie, anche
con il coinvolgimento dei bambini, secondo Coldiretti/Ixe’.
Una scelta –precisa la Coldiretti – dettata anche dall’obiettivo di garantirsi
la qualità degli ingredienti utilizzati ma anche spesso dalla voglia di
riscoprire ricette dei dolci natalizi locali che si conservano da generazioni
sul territorio.
Al nord – continua la Coldiretti – in Friuli torna la gubana, una pasta
dolce lievitata, con un ripieno di noci, uvetta, pinoli, zucchero, grappa,
scorza grattugiata di limone, dalla caratteristica forma a chiocciola, in
Emilia Romagna la spongata ripiena di miele, uva passa, noci, pinoli, cedro,
in Liguria del pandolce (impasto di farina, uvetta, zucca candita a
pezzetti essenza di fiori d’arancio, pinoli, pistacchi, semi di finocchio,
latte e marsala ) e in Lombardia, dove troviamo il Panun de Natal, un dolce
ricco di frutta secca e molto profumato fatto con il grano saraceno e che può
avere la forma di un filoncino leggermente appiattito o più raramente di una
pagnotta rotonda, rigonfia al centro. Non mancano specialità infine – continua
la Coldiretti – nelle isole come in Sicilia con i buccellati di Enna (dolci
tipici ripieni di fichi secchi).
Ma ogni regione – precisa la Coldiretti – offre le sue specialità come in Valle
D’Aosta il Flantze, in Piemonte il Crumbot, in Veneto la Pinza, in Trentino lo
Zelten, in Toscana il Panforte, nelle Marche il Frustingo, in Umbria il
Pampepato, ne Lazio il Pangiallo, in Abruzzo il Parrozzo, in Molise il
Cippillati di Trivento e in Sardegna il Pabassinas.
Si tratta di specialità che – conclude la Coldiretti – arricchiscono le tavole
delle Feste presenti nel periodo natalizio anche nei menu del periodo di Natale
nei tanti agriturismi diffusi lungo il territorio impegnati a conservare nel
tempo le tradizionali alimentari del territorio.
Commenti
Posta un commento