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Banca CRS chiude un altro anno da record facendo salire l’utile netto 2023 a 12,2 milioni di euro

 

Dati positivi anche su raccolta clientela, qualità del credito, risorse umane, sostenibilità ambientale

Foto di gruppo del Cda di Banca CRS dopo l’approvazione del Bilancio 2023

L’assemblea dei soci della Banca Cassa di Risparmio di Savigliano Spa ha approvato oggi – lunedì 22 aprile 2024, ndr -, il bilancio dell’esercizio 2023, attestando un utile netto d’esercizio di 12,2 milioni di euro (precisamente 12.233.206 euro, corrispondente ad un ROE del 12,44%), con un ammontare del patrimonio della banca a 98,4 milioni di euro. Come già avvenuto l’anno scorso, si tratta del miglior risultato conseguito nella storia della banca, dando piena continuità all’utile 2022 (7,2 milioni di euro) e superando le aspettative contenute nel Piano Industriale 2023-2025. L’obiettivo raggiunto conferma, inoltre, la validità della strada intrapresa, orientata al conseguimento di validi risultati reddituali ed al rafforzamento patrimoniale, costituendo garanzia e presupposto di stabilità, sicurezza e crescita per l’istituto e per il territorio di riferimento. Lo scenario in cui ha operato Banca CRS nel 2023 è stato, anche se certamente positivo, caratterizzato da elementi di incertezza geopolitica significativi. Pur mantenendo come punto fermo l’attenta gestione del rischio di credito, Banca CRS non ha fatto mancare il supporto alle famiglie ed alle imprese offrendo la propria esperienza professionale e la profonda conoscenza del territorio come valore aggiunto.

In sintesi, il bilancio 2023 ha raggiunto una raccolta diretta di 1.374 milioni di euro (+4,78% sul 2022), mentre la raccolta indiretta, espressa a valori di mercato, si è attestata a 904 milioni (+13,38% sul 2022), per un totale complessivo di raccolta da clientela pari a 2.278 milioni (+8,03% sul 2022). In merito ai crediti lordi accordati alla clientela, l’esercizio si è chiuso con un totale complessivo di 1.112 milioni (+4% sul 2022), tangibile testimonianza del continuo supporto offerto al territorio.

Anche la qualità del credito ha registrato complessivamente un ulteriore miglioramento: le sofferenze lorde rappresentano, infatti, solo l’1,6% del totale dei crediti (1,9% nel 2022), mentre le sofferenze nette sono lo 0,5% (0,4% nel 2022) e l’indice Texas Ratio, indicatore di solidità patrimoniale, è pari al 41,83% (37,56% nel 2022).

In crescita anche gli investimenti sulle risorse umane: a fine 2023 il numero di dipendenti di banca CRS è di 208 unità (205 a fine 2022), con una quota femminile del 50,48% (49,76% nel 2022), un’età media di 46,35 anni (46,70 nel 2022) e un’anzianità di servizio media di 18 anni e 9 mesi. Il bilancio 2023 ha anche confermato come la formazione continui a restare un valore fondamentale, infatti le ore dedicate sono state complessivamente 11.176, in linea con l’anno precedente.

Nel 2023, infine, Banca CRS ha continuato ad operare ponendosi sempre come obiettivo la sostenibilità, nella consapevolezza che l’attività di qualsiasi organizzazione determina un impatto sull’ambiente e ormai, fortunatamente, si parla di diritto all’ambiente come uno dei diritti umani di terza generazione, insieme alla pace e allo sviluppo economico e sociale. In quest’ottica, l’istituto si pone come obiettivo l’utilizzo di processi e servizi che prestino attenzione alle tematiche inerenti alla sostenibilità ambientale e sociale, prova ne è l’istituzione di una specifica funzione aziendale dedicata alle tematiche ESG, ovvero impegno ambientale (Environment), rispetto dei valori aziendali (Social), accuratezza e trasparenza dell’attività (Governance).

“I risultati relativi all’esercizio 2023 sono particolarmente soddisfacenti e superiori alle previsioni contenute nel piano triennale vigente – sostiene Francesco Osella, presidente di Banca CRS -. Ancora una volta la Banca ha saputo raggiungere gli obiettivi che si era prefissata. In questa occasione vorrei sottolineare il crescente impegno di Banca CRS verso tematiche ESG. Queste ultime sono, nel sentire comune, riferite principalmente ad aspetti di sostenibilità ambientale mentre Banca CRS sa, per propria natura, che la componente Social merita un ruolo altrettanto rilevante ed in tale ambito si sta fortemente impegnando con progetti concreti a favore del territorio”.

Con l’Assemblea che si è tenuta in data odierna e il successivo CDA hanno individuato quali componenti del nuovo CDA e del Collegio Sindacale.

“Relativamente al settore produttivo – continua Luca Crosetto, vicepresidente di Banca CRS -, i numeri in crescita confermano che l’Istituto non è venuto meno alla propria mission di sostegno all’economia del territorio. La sinergia che, ormai da tempo, unisce Banca CRS alle associazioni di categoria, le consente di ricevere ed interpretare le istanze degli operatori del settore in modo puntuale ed efficiente, nonostante si continui ad operare in un contesto mutevole ed imprevedibile. Anche nel 2023 il comparto mutui ha registrato un incremento, con un +3,27% rispetto al 2022 e rappresenta da un lato l’intraprendenza e la spinta verso il futuro che da sempre le imprese piemontesi hanno saputo esprimere e dall’altra la volontà di Banca CRS di essere al loro fianco nel progettare un domani di crescita e sviluppo economico”.

“I risultati conseguiti nell’esercizio 2023 sono particolarmente lusinghieri e confermano la capacità della banca di assecondare le esigenze della clientela – conclude Emanuele Regis, direttore generale Banca CRS -, la crescita delle masse intermediate, con percentuali superiori al sistema, consolida il percorso di incremento delle quote di mercato avviato anni addietro. Una chiara focalizzazione sulla mission di banca del territorio, fortemente orientata alla valorizzazione del proprio personale ed al dialogo con tutti gli attori dei territori serviti rappresenta la consapevolezza che la relazione di lungo periodo, l’ascolto e la professionalità sono il reale valore aggiunto di una banca quale Banca CRS intende essere. Tutti questi elementi costituiscono le basi dei risultati conseguiti. Sento di poter dire che i valori espressi nello statuto di fondazione del 1858 sono stati custoditi nel tempo, e questo ha garantito che la banca continuasse ad essere coerente con i propri principi fondativi, seppure via via innovati ed adeguati alle esigenze del mondo contemporaneo e ritengo possano continuare a costituire un modello per lo sviluppo futuro”. 

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