Il progetto dell’impianto di biometano a Govone - proposto dalla “Govone Biometano Srl”, azienda posseduta da una consociata del gruppo SNAM, con la collaborazione della Ferrero di Alba che ne fruirebbe per conferire i propri sottoprodotti e rifiuti, sulla cui gestione esistono soluzioni ben più appropriate - ha toccato livelli elevati di incomprensibile insensibilità ambientale.
Il progetto prevede infatti che l’impianto venga collocato su terreni agricoli di altissima qualità. Contro questa scelta, dopo l’approvazione data all’impianto dalla Provincia di Cuneo, si era espresso il Comitato “No Biometano” di Govone, che ha presentato ricorso al TAR Piemonte ottenendo la sospensiva del provvedimento ed il rinvio al 29 ottobre per la trattazione di merito.
La SNAM, con tempismo perfetto, ha immediatamente presentato ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del TAR, insistendo quindi sulla propria proposta.
SNAM e Ferrero sono aziende che nelle loro comunicazioni si vantano di essere al rispetto dell’ambiente, di ricorrere per le loro attività a materiali e prodotti sensibili ecocompatibili, e di mettere al primo posto del loro agire il rispetto e la valorizzazione del territorio. Perché allora insistono in questo progetto che comporta un inutile consumo di suolo agricolo quando invece esistono alternative?
Dov’è il rispetto del territorio nel voler costruire un impianto su terreno agricolo di prima classe, proprio laddove il territorio stesso è già martoriato da numerosi impianti industriali, centri commerciali e capannoni vari dismessi che potrebbero accogliere l’impianto senza ulteriore consumo di prezioso suolo agricolo?
Pro Natura Piemonte si pone a sostegno del Comitato “No Biometano” di Govone, darà tutto il proprio contributo affinchè non venga realizzata questa ennesima cementificazione del territorio, ed invita SNAM e Ferrero a proporre una diversa localizzazione dell'impianto.
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