IL TERZIARIO TORINESE RESISTE E GUARDA CON OTTIMISMO ALL’ESTATE. CRESCONO GLI INVESTIMENTI, MA PREOCCUPA LA SICUREZZA
Situazione globalmente stabile con
aspettative di miglioramento per la metà dell’anno. Il 75% degli imprenditori
ritiene la situazione uguale o migliorata rispetto al trimestre precedente
Diminuisce la capacità delle imprese di far fronte al
fabbisogno finanziario. Aumenta la richiesta di credito per realizzare
investimenti (30%)
Sicurezza: nel 2023 quasi il 30% degli imprenditori ha
percepito un aumento dei furti e il 26% un incremento degli atti di vandalismo
rispetto al 2022. Oltre il 70% ha investito in antifurti e sorveglianza
Torino,
21 maggio 2024 – Sono oltre la metà (51%) gli
imprenditori che hanno iniziato il 2024 all’insegna della ‘stabilità’ per
quanto riguarda l’andamento dell’attività, mentre è ‘in miglioramento’ per il
24% di essi. Sono, inoltre, alte le aspettative per il secondo trimestre
dell’anno, nonostante il peggioramento del fabbisogno finanziario. Per la prima
volta, dopo oltre un anno, potrebbe flettere il livello occupazionale. Ed è
grande la preoccupazione per la sicurezza e la legalità. Questo il
quadro che emerge dall’indagine trimestrale realizzata da Confcommercio
Ascom Torino in collaborazione con Format Research sulle imprese del
commercio, del turismo e dei servizi del territorio di Torino e provincia nel
periodo da gennaio a marzo 2024.
«I
dati evidenziano la volontà delle imprese di resistere in attesa di una
prospettiva migliore per i mesi estivi. Constatiamo che il turismo continua a
rappresentare un elemento fondamentale per l'economia torinese – sottolinea
la presidente di Ascom Confcommercio di Torino e provincia Maria Luisa
Coppa –, contribuendo significativamente alla crescita del
nostro territorio e al ridimensionamento della crisi che sta colpendo molti
settori, tra cui il commercio non alimentare, primo tra tutti l’abbigliamento.
È essenziale continuare a coltivare la crescita del comparto turistico, che non
solo attira visitatori, ma stimola anche l'indotto economico locale. Tuttavia,
è altrettanto importante avviare, come chiediamo da tempo, una politica
commerciale strutturale e incisiva per rivitalizzare la domanda interna.
Attraverso una combinazione di investimenti strategici nel turismo e nel
commercio possiamo garantire una crescita sostenibile e diffusa per la nostra
città».
Per
quanto riguarda il sentiment delle imprese, a inizio anno la fiducia
circa l’andamento economico della propria attività economica ha visto
una leggera flessione rispetto all’ultimo trimestre 2023 (l’indice passa da 54
a 50, ancora sopra la media nazionale di 46), ma viene comunque definita ‘stabile’ o
‘migliore’ dal 75% degli intervistati. Il trend è destinato a
tornare sui livelli di fine anno entro giugno.
Stessa
tendenza anche per i ricavi: il
74% degli intervistati ritiene che saranno ‘uguali’ o ‘migliori’ rispetto alla
fine del 2023. L’indice di fiducia è previsto in aumento da 45 a 50 nel mese di
giugno.
Resta stabile
la situazione occupazionale per l’80% degli imprenditori, ma ci si aspetta una
flessione nel trimestre successivo.
Sul fronte
creditizio permangono le difficoltà segnalate nei trimestri
precedenti, con qualche segnale di miglioramento. È in calo la percentuale
delle imprese che hanno chiesto credito alle banche negli ultimi tre mesi, ma
aumenta la quota di imprese che hanno ottenuto tutto il credito richiesto; si
allenta l’irrigidimento del sistema bancario verso le imprese del terziario.
In
particolare, risale il numero delle imprese che chiede credito per
realizzare investimenti, che passa dal 20% di fine 2023 al 29% nel
primo trimestre 2024.
«Preoccupa il peggioramento della
liquidità delle imprese in relazione al proprio fabbisogno finanziario – dichiara il direttore di Ascom Confcommercio Torino e
provincia Carlo Alberto Carpignano -. Il tema del
rapporto con le banche rimane centrale: il segnale incoraggiante di una ripresa
degli investimenti rispetto al trimestre precedente deve portare il sistema
bancario ad intervenire con una riduzione degli oneri per accedere al credito,
dei costi di istruttoria e degli interessi».
FOCUS
‘SICUREZZA E LEGALITÀ’
In occasione dell’Osservatorio
trimestrale è stato sviluppato un focus sulla sicurezza e la
legalità analizzando la percezione degli imprenditori nel 2023
rispetto al 2022. «La sicurezza rimane una priorità assoluta –
conferma la presidente Maria Luisa Coppa –. Facciamo
appello al Prefetto Donato Cafagna e al neo Assessore
alla Sicurezza del Comune di Torino Marco Porcedda affinché gli
imprenditori possano tornare ad operare in un contesto sicuro e protetto.
Questo clima non solo mina la serenità delle attività commerciali, ma influisce
negativamente anche sull'attrattività di Torino e della provincia. Chiediamo
una politica di sicurezza integrata e un rafforzamento della
collaborazione tra le Forze dell'Ordine e le Associazioni di categoria. Solo
così potremo creare un ambiente sicuro dove le nostre imprese possano
prosperare e contribuire attivamente alla crescita economica locale».
Il 17,5% delle imprese del terziario di
Torino – escludendo le imprese dei servizi - ha percepito, nell’ultimo anno
rispetto all’anno precedente, un peggioramento dei livelli di sicurezza,
soprattutto per quanto riguarda le attività del commercio no food
(25%), della ristorazione (24%) e del commercio food (20%); sono stati meno
toccati la ricezione turistica (14%) e i trasporti e logistica (13%).
Ed è il furto il
crimine più temuto. Lo dichiara il 40% degli imprenditori; seguito dalle truffe e
frodi informatiche (31%), dalle spaccate e atti vandalici
(28%).
Oltre un imprenditore su tre (38,6%)
teme ritiene di essere «molto» o «abbastanza» esposto al rischio di fenomeni
criminali.
Oltre il 70% delle imprese ha
investito in misure di sicurezza, in particolare in sistemi di
videosorveglianza e sistemi di allarmi antifurto. L’adozione di misure per la
sicurezza ha pesato sui ricavi 2023 in media il 4,5%.
Preoccupa anche l’estorsione.
Il 28% degli intervistati ha sentito parlare o ha avuto notizia di imprenditori
che sono stati esposti a tentativi di estorsione. Di questi, il 14% ne ha
sentito parlare direttamente da altri imprenditori. Le Forze dell’ordine (44%)
e le Associazioni di categoria/Organizzazioni antiusura (34%) sono i soggetti
che le imprese minacciati dalla criminalità avvertono come più vicini. Il 56,4%
degli imprenditori ritiene grave il problema dell’esposizione al rischio
dell’usura, racket ed estorsioni.
Le imprese torinesi ritengono
sostanzialmente invariato il fenomeno del taccheggio nel 2023 rispetto al 2022.
Il 58% ha investito in misure anti-taccheggio.
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