Governo adotti subito misure per calmierare prezzi al dettaglio, cresce quota di famiglie in condizione di grave deprivazione materiale e sociale
I dati sulle famiglie a rischio povertà, seppur in calo, appaiono ancora drammatici e sono indegni di un Paese che si definisce civile. Lo afferma Assoutenti, commentando il report dell’Istat secondo cui nel 2023 il 22,8% della popolazione è a rischio di povertà o esclusione sociale.
“I numeri dell’Istat dimostrano come la povertà sia a tutti gli effetti una emergenza nazionale, con la condizione economica delle famiglie aggravata dalla sensibile crescita dei prezzi al dettaglio registrata negli ultimi due anni – spiega il presidente Gabriele Melluso – La percentuale di soggetti in povertà diminuisce solo per effetto delle misure di sostegno alle famiglie, quali assegni per i figli e bonus vari, mentre aumenta la quota di popolazione in condizione di grave deprivazione materiale e sociale, che sale al 4,7% rispetto al 4,5%, con una incidenza maggiore nel sud e nelle isole”.
“A fronte di tali numeri, il governo deve attuare subito misure strutturali in grado di sostenere l’intera platea delle famiglie e non solo i percettori di assegni e bonus “spot”, a partire da interventi per calmierare i listini al dettaglio e tutelare il potere d’acquisto dei cittadini. Strumenti come l’esdebitazione del consumatore e della famiglia previsti dal Dlgs 14/2019 sono poco conosciuti e con molti vincoli all’accesso, sarebbe necessario “liberare” definitivamente questa tutela” - conclude Melluso.
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