Ex Ilva; Palombella (Uilm): “Sentenza della Corte europea nella giusta direzione ma oggi fabbrica è quasi ferma”
“La sentenza della Corte
europea va nella giusta direzione, quella che indichiamo da tempo per
salvaguardare la salute dei cittadini e dei lavoratori di Taranto: la
valutazione dell’impatto sanitario nelle autorizzazioni per la produzione di
acciaio. Allo stesso tempo, però, dobbiamo rilevare come oggi siamo in una situazione
differente e paradossale: da una parte abbiamo un piano ambientale quasi
ultimato e dall’altra abbiamo uno
stabilimento quasi fermo, con una produzione al lumicino, migliaia di
lavoratori in cassa integrazione, con più persone a casa che in fabbrica, e
l’assenza di un piano industriale e di rilancio. Ci troviamo in una
condizione disastrosa ma dal Governo e dai Commissari è arrivato solo l’aumento
della cassa integrazione per 5.200 lavoratori, di cui 4.400 a Taranto, oltre la
metà del totale dei dipendenti del Gruppo. Ribadiamo al Governo la necessità
improrogabile di accelerare e velocizzare la decarbonizzazione, con la
costruzione di forni elettrici. Siamo stanchi delle promesse e delle
passerelle, vogliamo fatti concreti, con progetti e scadenze ben precise. Siamo
stanchi di slogan che diventano puri esercizi retorici in assenza di un piano
industriale che esprima obiettivi certi con le relative fonti di finanziamento
necessarie a traguardarli. Se davvero si vuole salvaguardare la salute e
l’ambiente e rilanciare l’ex Ilva, ora è il momento di agire. Non saremo mai
complici di un disastro ambientale, sociale, occupazionale e produttivo”. Lo
dichiara Rocco Palombella, Segretario generale Uilm.
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