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IL NOSTRO MINISTRO DELLA DIFESA AVEVA RAGIONE: “NON SIAMO PRONTI!”

 


CARMINE CAFORIO: “COMBATTIAMO PER UN’EUROPA UNITA E NON SIAMO IN GRADO DI GARANTIRE I DIRITTI E LA DIGNITÀ DELLE DONNE E DEGLI UOMINI IN UNIFORME”

Così Caforio – Segretario Generale U.S.M.I.A. Carabinieri – esordisce in questa breve nota stampa e dichiara: “il nostro Ministro della Difesa Guido Crosetto, durante una trasmissione televisiva, con grande coraggio e piena consapevolezza, ha affermato che l’Italia non sarebbe pronta ad affrontare un eventuale conflitto bellico. Una dichiarazione che ha fatto il giro del mondo suscitando grande approvazione, ma anche forti critiche. Il vertice della Difesa non si era affatto sbagliato!

Infatti, nonostante in Italia si viva in tempo di pace e tutte le forze continuino a combattere per i diritti di un’Europa unita, il comparto difesa e sicurezza sembra rappresentare non più una risorsa prioritaria da incrementare, bensì un serbatoio da cui attingere fondi. Il G-7 ne è la dimostrazione, afferma Caforio: “nonostante vi sia stata ampia possibilità di pianificare e organizzare tutti gli aspetti di un evento internazionale di tale portata, è da ieri sera che la rete è inondata di foto, filmati e messaggi di colleghi – in missione per il vertice G7 che si svolgerà nei prossimi giorni a Brindisi – ammassati in attesa di un rancio e di una branda per riposare dopo il lungo viaggio, che documentano un allarmante e crescente malessere.”

Noi militari siamo addestrati ad affrontare disagi e a superare ogni tipo di difficoltà, pronti a sacrificarci per la collettività, sfidando anche il pericolo – sottolinea Caforio e aggiunge: “la cosa inaccettabile è che queste criticità – in quanto lungamente prevedibili – scaturiscano, verosimilmente, da una preoccupante forma di inerzia amministrativa, ovvero da una evidente mancanza di coordinamento dimostrata, almeno in questo caso, da alcuni alti dirigenti delle Forze dell’Ordine interessate. Ancora peggio sarebbe se tali condizioni dovessero risultare riconducibili a tagli obbedienti ad una sconsiderata logica di risparmio, quando, invece gli stessi dirigenti – retribuiti profumatamente – si spostano sul territorio nazionale con autista, “maggiordomo” e soluzioni alloggiative a 5 stelle”.

Caforio conclude: “la nostra non è una lotta di casta – riconosciamo e rispettiamo gerarchie, funzioni e responsabilità -, tuttavia quello che sta accadendo a Brindisi nel 2024 è davvero inaudito e vergognoso. Questi episodi, oltre a ledere la dignità delle donne e degli uomini in uniforme, nonché ad incidere sugli aspetti legati alla sicurezza dei luoghi di lavoro, offendono profondamente l’immagine delle Forze dell’Ordine, figure che – anche nello scenario internazionale – rappresentano lo Stato Italiano e, con esso, l’efficienza e la legalità”.

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