La Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) ha firmato la proposta di
legge europea di Coldiretti
Ci sono anche
i pediatri, al fianco degli agricoltori, per sostenere la proposta di legge
europea di iniziativa popolare, che mira a estendere a tutti i prodotti
alimentari commercializzati nell’Unione europea l’obbligo di riportare in
etichetta l’origine geografica. La Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP)
ha firmato la proposta di legge lanciata da Coldiretti con l’obiettivo
esplicito di raccogliere un milione di firme.
Da zero a tre
anni, nel suo scambio continuo con il mondo esterno, il bambino getta le basi
per la sua salute di oggi e di domani. Per questo, nei primi mille giorni di
vita, il bambino non può e non deve essere considerato alla stregua di un
piccolo adulto. In quella fascia d’età, per peso corporeo e per funzionalità di
alcuni organi, il piccolo è incapace di metabolizzare le quantità di
contaminanti presenti nel cibo destinato agli adulti. Di qui l’importanza di
prediligere i prodotti etichettati come ‘baby food’, perché rispondenti a
standard di sicurezza e di qualità massimamente stringenti, ai quali non
rispondono, ad esempio, i cibi biologici, pensati e testati per gli adulti.
“Per il cibo
destinato ai bambini da 0 a 3 anni – sostiene il Presidente di Coldiretti
Cuneo, Enrico Nada – origine italiana non significa soltanto
più qualità, ma anche più sicurezza, un concetto ben sottolineato dai pediatri
italiani della FIMP firmatari della proposta Coldiretti”.
“L’adesione
FIMP alla proposta di legge europea che stiamo promuovendo – aggiunge il
Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – contribuisce a
definirne i contorni e la portata, chiarendo che il diritto dei consumatori di
conoscere le materie prime che mettono nel piatto non protegge soltanto
l’avvenire dei nostri agricoltori, ma anche la salute dei nostri figli”.
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