“Ad oggi non
abbiamo certezze. La nostra previsione è che da fine novembre si rientri in
cassa integrazione per almeno due, tre settimane e successivamente si proceda
con delle chiusure collettive in conclusione dell'anno”. E' telegrafico Rocco
Cutrì, segretario generale della Fim Cisl Torino. "I lavoratori di
Mirafiori, rientrati lunedì in fabbrica temono una chiusura prolungata dello
stabilimento per tutto il mese di dicembre, anche se ancora non ci sono
comunicazioni ufficiali da parte della direzione", conferma Edi Lazzi,
segretario generale della Fiom Cgil torinese.
E' già
prevista da un accordo aziendale con i sindacati la chiusura della fabbrica
torinese dal 18 dicembre fino a inizio gennaio per le festività
natalizie. Mirafiori, riaperta appena sette giorni fa dopo mesi di
cancelli sbarrati e operai a casa, starebbe per richiudere, almeno fino
all'Epifania. Le voci si rincorrono da qualche giorno.
Stellantis non si sbilancia: "Si
tratta di un'indiscrezione giornalistica che non ha conferme ufficiali - fa
sapere la multinazionale - L'azienda verificherà i programmi di produzione di
dicembre nelle prossime settimane"..
L'azione della politica
Il ministro delle Imprese Urso ha convocato per il 14 novembre l'ennesimo
incontro del tavolo sull'automotive. Tavolo che va avanti ormai da un anno e
mezzo e che finora non ha prodotto risultati. Il ministro infatti a più riprese
ha cercato di raddoppiare la produzione di auto in Italia, riportandola sopra
il milione di pezzi all'anno, ma la multinazionale ha sempre fatto melina,
chiedendo al Governo di rendere più conveniente produrre nel nostro Paese.
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