Un enorme consumo di suolo è previsto a Poirino per la realizzazione di un impianto fotovoltaico dall’estensione monstre di ben 680mila metri quadrati (68 ettari). L’installazione dei pannelli avverrebbe su campi oggi coltivati che compongono lo splendido paesaggio agronaturale delle peschiere del Pianalto di Poirino accanto ai boschi di Ternavasso e al Sito di interesse comunitario delle peschiere e laghi di Pralormo.
Se i terreni interessati
venissero sottratti all’agricoltura andrebbe perso un potenziale produttivo di
circa 4.000 quintali di grano o 6.000 quintali di mais che aumenta di molto
nelle zone irrigabili. Tra l’altro, sul territorio esiste già un grande
impianto fotovoltaico da oltre 20 ettari che ha sottratto campi alle
coltivazioni.
«Siamo di fronte all’ennesimo
attacco all’agricoltura del Torinese – osserva il presidente di Coldiretti
Torino Bruno Mecca Cici – Questa volta si colpiscono le colture di una zona
conosciuta in tutto il Piemonte per la qualità delle produzioni orticole
(asparagi), cerealicole e zootecniche con gli allevamenti di razza piemontese
che coltivano sul territorio i componenti per i mangimi animali riducendo al
minimo le importazioni.
La scusa è sempre la stessa:
presentare progetti di agri-fotovoltaico che, sulla carta garantirebbero la
convivenza tra agricoltura e produzioni energetiche ma che, nella realtà,
riducono notevolmente o addirittura azzerano le produzioni agricole,
limitandosi a colture dimostrative e per nulla produttive come pseudo foraggere
non irrigate o il posizionamento di qualche arnia con le api sottoposte così
agli effetti dei campi elettromagnetici. Tutto solo per mostrare che si sta
coltivando qualcosa».
Coldiretti Torino chiede al
Comune di Poirino un atteggiamento coerente con le continue dichiarazioni di
volontà di salvaguardare la vocazione agricola e agrituristica del territorio.
«Non comprendiamo
l’atteggiamento del Comune che continua a non prendere posizione contro questo
autentico flagello per la nostra agricoltura. In questo modo l’amministrazione
comunale rischia di tradire un rapporto storico con il settore agricolo, così
determinante per tutto il Pianalto».
Intanto Coldiretti Torino torna a chiedere alla Regione Piemonte la modifica del regolamento per il fotovoltaico a terra estendendo a tutti i terreni agricoli, con ogni classe di fertilità, il divieto di installazione dei pannelli.
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