Tendenze e prospettive future della castanicoltura, idee ed esperienze trasferibili dalla pianura alla montagna: convegno Coldiretti in programma a Cuneo il 16 ottobre
La castagna, per secoli fulcro dell’alimentazione nelle vallate della Granda, è un prodotto strettamente radicato nella storia contadina cuneese, ma capace di offrire opportunità economiche nuove e prospettive future importanti, non solo per gli impianti di pianura ma anche per quelli tradizionali di montagna. È quanto evidenzia Coldiretti Cuneo alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Alimentazione promossa dalla FAO che si celebra domani, 16 ottobre, giorno in cui si terrà il convegno “Castanicoltura: l’evoluzione tra mercato e valorizzazione”.
L’evento, in programma alle ore 14 a Cuneo, presso la Sede provinciale della Coldiretti in piazza Foro Boario 18, si inserisce nel palinsesto della 25esima Fiera nazionale del Marrone, fra gli eventi collaterali che anticipano la manifestazione del weekend. Tra i relatori ci saranno Luciano Trentini, Vice Presidente del Centro di Studio e Documentazione sul Castagno e Vice Presidente di Eurocastanea, il network europeo della castagna, il Responsabile Servizio Ambiente e Territorio di Coldiretti Cuneo, Franco Parola, e il tecnico dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo, Simone Marchisio.
La castanicoltura cuneese – ricorda la Coldiretti – conta oltre 2.000 aziende, 4.000 ettari di superficie coltivata a castagneto da frutto e una produzione media di 40.000 quintali.
Per quanto riguarda l’andamento dell’annata – spiegano i tecnici Coldiretti – l’eccessiva piovosità registrata nel periodo della fioritura ha inciso negativamente sul quantitativo dei ricci, con cali produttivi diffusi e anche significativi rispetto al 2023, sia per le castagne ibride eurogiapponesi negli impianti di pianura sia per le storiche varietà locali nei castagneti tradizionali delle aree collinari e montane, anche se con situazioni variabili da zona a zona. Molto alta, però, la qualità dei frutti, con pezzature buone nella maggior parte dei casi e assenza di marciume.
Tra le varietà locali più apprezzate sul mercato – ricorda Coldiretti Cuneo – ci sono il Garrone Rosso, tipico dei boschi a sud di Cuneo da Peveragno a Borgo San Dalmazzo, e la Bracalla della Valle Varaita, con frutti di pezzatura medio-grande, dolci e saporiti. Molto ricercati anche il Marrone di Chiusa Pesio, prodotto di nicchia e di particolare pregio, e la Garessina della val Tanaro, eccellente come castagna secca.
“Ci auguriamo che il mercato riconosca per l’intera campagna produttiva il giusto valore alle storiche produzioni locali per garantire un’equa remunerazione alle aziende castanicole impegnate in un’opera vitale di presidio e cura dei boschi” commenta Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.
Dal 2006 la nostra Provincia vanta il riconoscimento IGP per la Castagna Cuneo, produzione che coinvolge oltre 100 Comuni cuneesi ma che negli anni ha scontato difficoltà ad emergere sul mercato.
“Con le modifiche al disciplinare di produzione, che abbiamo ottenuto l’anno scorso per rendere più agevole l’accesso al marchio Castagna Cuneo IGP, auspichiamo un utilizzo sempre più diffuso dell’IGP da parte di tutti gli operatori della filiera” conclude Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo.
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