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Segnlazioni e lamentele a go go per l' #Asti-#Cuneo e il suo pagamento free flow: “Il numero verde? Come parlare con Babbo Natale”

 


FREE FLOW A33: DOPO LA NOSTRA DENUNCIA, LE SEGNALAZIONI CHE SONO  ARRIVATE A NOI E AI MEDIA SONO TANTISSIME. STIAMO LAVORANDO CON ALTRE  ASSOCIAZIONI PER DEFINIRE E ATTUARE NUOVE INIZIATIVE CONTRO QUESTA  VERGOGNA. COGLIAMO L’OCCASIONE PER ALLEGARVI UN’ALTRA STORIA CHE CI È  APPENA GIUNTA, MERITA UNA ATTENTA LETTURA:  

“In data 21/12 mia figlia con la famiglia è arrivata dall’estero per le feste con auto  straniera. Proprio a seguito delle varie lamentele di cui avete scritto mi è venuto il  sospetto che anche loro fossero passati senza averne contezza sotto le “forche  caudine” tra Asti e Castagnito; pertanto il giorno 2/1 alle 8 sono andato sul sito della  A33 per verificare. Naturalmente prima di poter vedere i transiti ed i relativi addebiti  occorre registrarsi caricando tutta una serie di dati, ma la validazione non è  immediata, occorrono dalle 24 alle 36 ore prima di avere la possibilità di accedere al  portale. Finalmente il 4 mattina ho potuto rilevare che alla targa estera di mia figlia  era associato un passaggio da Asti est e un pedaggio non pagato di € 1,22. (importo che ho saldato immediatamente tramite carta di credito dal mio pc). Me la sono  cavata bene, non c'erano sovrapprezzi o sanzioni di mancato pagamento perché il  saldo, casualmente, è avvenuto entro i 15 giorni dal passaggio. 

Però ho poi un'altra faccenda ancora aperta: la mattina di venerdì 3 gennaio sono  dovuto andare a Milano. Ho imboccato la tangenziale e oltrepassato nell'ordine i  portali P4, P3, P2, P1 sentendo sempre il “bip” del mio telepass (sono utente  telepass). Poi ho preso l'autostrada ad Asti est, uscito a Milano Barriera ovest. In  serata ho fatto il percorso inverso e rientrato a casa. Il mattino successivo ho  controllato sul sito TELEPASS i miei transiti: quelli sulla ASTI-TORTONA-MILANO  andata e ritorno erano regolarmente registrati (€9,70 ciascuno) mentre nessuna  traccia dei transiti sui portali del free flow sulla A33, né in andata né in ritorno. 

Per scrupolo supremo sono entrato nuovamente sul sito  

https://a33ffpagaonline.astmservice.it/freeflow/, ho fatto il login con le stesse  credenziali usate in precedenza e ho caricato la targa della mia macchina  (fortunatamente è possibile associare ad un utente più targhe, sia italiane che  estere). Anche qui attesa di validazione (36 ore) e finalmente…nulla: non ci sono  tracce dei miei passaggi. Ho provato a chiamare il numero verde, ma…è come voler  parlare con Babbo Natale. 

Oggi, dopo 4 giorni dai passaggi, ancora non vedo traccia né sul sito A33 né sul sito  TELEPASS (che dovrebbe riceverli da A33)

Ora io terrò sotto stretto controllo la questione per evitare grane, ma non è  comunque comodo dover vigilare. 

Invece dei miei amici qui vicino, contadini di un paese delle Langhe, una decina di  giorni fa sono andati a Reggio Emilia per vedere una macchina agricola. Al ritorno mi  hanno chiamato, e mi hanno chiesto: “come funziona 'sto sistema... come si  chiama...…..FRU FRU ?????...”. (se non ci fosse da piangere... ci sarebbe da ridere!) 

Ho provato a spiegare, suggerendo di andare davanti al cimitero al totem della A33, ma anche lì – mi han detto- occorre essersi registrati prima con email, pw, indirizzo,  cfisc ecc. (io credevo si potesse pagare inserendo semplicemente la targa) 

Ora questi non sono che episodi marginali, ma il casino che si sta generando  diventerà enorme, come voi giustamente già tempo fa avevate rappresentato anche  a chi di dovere.  

Invece sia a livello regionale (Cirio, Gabusi) che di amministratori locali (Bo, Fogliato,  Giovannini e gli altri colleghi sindaci roerini) anche su questo punto cruciale tutti si  sono piegati nel modo più servile alla volontà e agli interessi di Gavio: ma, lo  sappiamo, questi son gli uomini “DEL FARE” del “SENZA SE E SENZA MA...”: sempre  solo focalizzati sul verbo FARE dimenticando che a volte, il complemento oggetto,  può essere DISASTRO, come in questo caso. 

Ora per gli abitanti del territorio che vogliono scampare a questo sistema  demenziale e costoso non resta che evitare per quanto possibile la tangenziale ed il  tratto della A33, andando a peggiorare una situazione di traffico interno albese già  prossima al collasso. Ma cosa ne sarà dei tanti turisti stranieri in arrivo sulle terre  dell'Unesco? Saranno contenti di una simile accoglienza? Se non pagano, saranno  perseguibili anche nei loro Paesi di provenienza? 

Il disastro è stato fatto, e ritengo sia irreversibile, non so proprio come si possa  tornare indietro: ci teniamo i portali con tutti i guai che comportano”. 

IL DIRETTIVO DELL’OSSERVATORIO PER LA TUTELA DEL PAESAGGIO DI LANGHE E  ROERO 

7.1.2025

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