L’interruzione delle forniture di gas russo, legato allo stop
del transito in Ucraina, alla regione separatista filorussa della Transnistria,
in Moldavia, ha costretto alla chiusura di tutte le aziende industriali, ad
eccezione dei produttori alimentari. Lo riportano i media internazionali
ricordando che il territorio, prevalentemente russofono e composto da circa
450.000 persone che si è separato dalla Moldavia negli anni ’90 con il crollo
dell’Unione Sovietica, ha subito un duro e immediato colpo a causa
dell’interruzione delle forniture.
“Tutte le imprese industriali sono inattive, ad eccezione
di quelle impegnate nella produzione alimentare, ovvero quelle
che garantiscono direttamente la sicurezza alimentare della Transnistria”, ha
detto a un canale di informazione locale Sergei Obolonik, primo vice primo
ministro della regione.
“È troppo presto per giudicare come si svilupperà la situazione…
Il problema è così esteso che se non verrà risolto per molto tempo, avremo già
dei cambiamenti irreversibili, ovvero le imprese perderanno la capacità di
ripartire”, ha aggiunto. Due giorni fa la regione separatista aveva annunciato
anche la sospensione della fornitura di riscaldamento e acqua calda alle
famiglie. (ANSA)
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