Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica - Piemonte, 08/03/2023 11:32
I Carabinieri del Gruppo
per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica di Milano, con il supporto
in fase esecutiva di militari dei Comandi Provinciali Carabinieri competenti
per territorio e dell’Aliquota Carabinieri della Sezione di P.G. della Procura
di Torino, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura
cautelare degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. di Torino nei confronti
di 3 persone ritenute in ipotesi di accusa responsabili di attività organizzate
per il traffico illecito di rifiuti speciali non pericolosi, costituiti da
terre e rocce da scavo, fanghi da depurazione e scorie di fonderia (artt. 452
quaterdecies c.p.).
Il provvedimento scaturisce da una complessa e articolata attività
investigativa, convenzionalmente denominata “Oro Nero”, condotta dai
Carabinieri dei Nuclei Operativi Ecologici di Torino ed Alessandria e
coordinata dalla Procura della Repubblica - D.D.A. di Torino, supportata da
attività tecnica (intercettazioni telefoniche e video riprese a distanza),
nonché da servizi di osservazione, controllo e pedinamento, che ha consentito
di raccogliere, nel pieno rispetto della presunzione di innocenza che va
assicurata agli indagati, gravi indizi relativi all’esistenza di un accordo
criminale il cui promotore, il titolare di un’impresa di gestione rifiuti con
sede legale in provincia di Asti, secondo quanto ricostruito dagli
investigatori:
- avrebbe fatto predisporre dal consulente
ambientale della stessa società, suo complice, relazioni tecniche “concordate”,
finalizzate all’ottenimento di autorizzazioni amministrative illegittime
(come certificato anche da una pronuncia del TAR Piemonte nel 2021)
funzionali alla gestione dei rifiuti in maniera illecita;
- si sarebbe procurato, attraverso il
titolare di una società di intermediazione, concorrente del traffico,
ingenti quantitativi di rifiuti speciali (quantificati in circa 600.000
tonnellate tra il 2014 e il 2021) e, dopo avere, secondo gli elementi di
accusa raccolti documentato falsamente di averli sottoposti ad operazioni
di recupero per far perdere la qualifica di rifiuto (c.d. “End of
Waste”.), senza effettuare alcuna operazione o limitandosi a grossolane
miscelazioni, li avrebbe rivenduti come materiale da utilizzare per la
copertura di discariche in Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Toscana
ed Emilia Romagna;
- avrebbe consentito alle diverse discariche
destinatarie del prodotto di copertura di beneficiare dell’omesso
versamento nelle casse comunali degli oneri ambientali (c.d. ecotassa)
previsti in caso di ricezione di rifiuti.
I militari del NOE, come
disposto dal Tribunale di Torino – Ufficio per le indagini preliminari (G.I.P.)
su richiesta della Procura della Repubblica – D.D.A. di Torino, che ha
concordato con il quadro gravemente indiziario ricostruito dai carabinieri del
N.O.E., hanno sottoposto a sequestro preventivo ai fini della confisca i conti
correnti e i beni di proprietà, fino al raggiungimento per equivalente della
somma ritenuta profitto del reato (pari a circa 12 milioni di euro).
È obbligo rilevare che gli odierni indagati e destinatari della misura
restrittiva, sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, pur gravemente,
e che la loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo
la emissione di una sentenza passata in giudicato in ossequio ai principi
costituzionali di presunzione di innocenza.
Nessun commento:
Posta un commento