Il caldo record con il bollino rosso in molte città spinge anche gli incendi con oltre 10.000 ettari di terreno andati a fuoco nel 2024, di cui quasi 8.400 soltanto nell’ultimo mese, favoriti dalla siccità che assedia soprattutto il Meridione d’Italia.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Effis con l’anticiclone Caronte e le temperature oltre i 40 gradi che creano le condizioni ideali per il propagarsi del fuoco, soprattutto in quelle zone dove non piove da molte settimane e la vegetazione è ormai ridotta a sterpaglie.
L’effetto, soprattutto al Sud, di
un 2024 che in Italia è stato sino ad oggi il più caldo mai registrato sul
territorio nazionale con una temperatura di 1,47 gradi superiore alla media
storica, secondo una analisi Coldiretti su dati Isac Cnr relativa ai primi sei
mesi dell’anno.
Ogni rogo – stima la Coldiretti –
pesa sulle tasche degli italiani per oltre diecimila euro all’ettaro
considerando le spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a
lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle
aree devastate.
Nelle aree bruciate dagli incendi
– sottolinea la Coldiretti – saranno impedite tutte le attività umane
tradizionali e la scoperta del territorio da parte di appassionati ma viene anche
a mancare un importante polmone verde, senza dimenticare i drammatici effetti
sul turismo.
Ai problemi causati dal clima
anomalo con alte temperature, siccità e vento, si aggiungono peraltro – ricorda
la Coldiretti – la disattenzione e il dolo, con il 60% degli incendi che si
stima sia causato volontariamente.
Proprio per garantire una funzione
di controllo e monitoraggio contro i piromani è importante valorizzare il ruolo
di sentinelle del territorio svolto dalle imprese agricole – conclude
Coldiretti – dando un giusto riconoscimento a chi garantisce una costante
presenza, soprattutto nelle zone più interne, che fa da argine anche al
dissesto idrogeologico.
Nessun commento:
Posta un commento