mercoledì 28 agosto 2024

#Confagricoltura #Cuneo: allarme sulla scarsità di raccolto di nocciole in provincia di Cuneo

 

Un noccioleto in Alta Langa

Confagricoltura Cuneo esprime grande preoccupazione per la crescente scarsità del raccolto di nocciole nella provincia di Cuneo. Negli ultimi tre anni, le rese non sono state all’altezza delle aspettative, compromettendo la sostenibilità economica del settore con il rischio di mettere sempre più in difficoltà un intero areale. Le cause principali di questo calo significativo sono riconducibili, in primo luogo, ai cambiamenti climatici che hanno caratterizzato le ultime stagioni. L’alternanza di eventi meteorologici estremi, il mancato raggiungimento del fabbisogno in freddo di quest’inverno che ha compromesso l’impollinazione, hanno gravemente danneggiato la produzione. È fondamentale puntare sulla ricerca e sull’innovazione per sviluppare nuove tecniche colturali in grado di affrontare le sfide attuali.

“Sono oltre 28mila gli ettari coltivati a nocciolo in Piemonte, quasi 17mila in provincia di Cuneo e oltre 90mila in tutta Italia. L’attenzione nei confronti del comparto resta molto alta – dichiara Alessandro Bottallo, segretario di Confagricoltura zona di Alba –, ma numerose sono le difficoltà che negli ultimi anni hanno colpito la coltivazione, con il rischio di perdere migliaia di ettari di coltivazione: tra questi i cambiamenti climatici e l’insorgenza di nuove fitopatologie. Diventa quindi fondamentale puntare sulla ricerca scientifica, favorendo nuove pratiche agricole più resilienti e sostenibili, che possano garantire un concreto programma di gestione e di sviluppo del comparto per assicurare una giusta remunerazione ai produttori, argomenti che abbiamo in parte affrontato durante il nostro ultimo convegno a Cherasco”.

Confagricoltura Cuneo è fiduciosa che le istituzioni, le università e gli enti di ricerca collaborino con i produttori agricoli per sviluppare soluzioni concrete. L’adozione di nuove tecnologie e l’implementazione di strategie innovative sono ormai imprescindibili per contrastare gli effetti negativi del clima e per preservare uno dei settori più importanti dell’economia provinciale.

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