Attualmente l’addebito in bolletta è sceso a 15 euro a bimestre, ma a partire dal 2025, si tornerebbe a 18 euro a bimestre ossia 90 euro l’anno
Una delle tasse meno gradite dai cittadini, il canone
Rai, potrebbe aumentare nel 2025. E dunque da 70 potrebbe tornare a 90 euro
all’anno, sempre addebitato nella bolletta elettrica. Si tratta infatti di un
aumento automatico senza un intervento del Governo. La riduzione, che era stata
prevista dalla legge di bilancio 2024, non è strutturale ed è in scadenza al 31
dicembre prossimo.
Per rifinanziare il taglio, dato che alla Rai erano
comunque garantiti i circa 1,7 miliardi del canone a prezzo pieno, serve un
rifinanziamento. E dato che la coperta del governo è corta c’è chi sospetta che
questo taglio non sarà riconfermato. Dal 2017, governo Renzi, inoltre il canone
viene riscosso tramite la bolletta elettrica solo ovviamente per le prime case
dei contribuenti.
Una misura certamente non amata, neppure dalle società
elettriche che si ritrovano a fare da esattore di tributi ma che ha permesso di
ridurre drasticamente il rischio di evasione. Secondo i dati forniti dalla Rai
stessa il tasso di evasione è sceso dal 27 al 5% con sette milioni di paganti
in più. Ed è per questo che c’è resistenza a trovare un’alternativa a tale
riscossione anche se l’Ue ha sempre sottolineato la necessità di avere bollette
trasparenti senza oneri impropri non legati ai consumi energetici. Attualmente
l’addebito in bolletta è sceso a 15 euro a bimestre ma a partire dal 2025, nel
caso in cui la riduzione non dovesse essere confermata, si tornerebbe a 18 euro
a bimestre ossia 90 euro l’anno.
Da sottolineare che la lettura della bolletta dell’elettricità
è già parecchio complicata per la presenza di molte voci che riguardano oneri
di sistema e tasse di vario genere. Non sono presenti modifiche per quanto
riguarda i soggetti esenti dal pagamento del canone che devono farne richiesta
tramite apposito modulo. Tra questi tutti coloro che non hanno un tv o
apparecchio adatto alla ricezione, gli over 75 con reddito inferiore a 8mila
euro e i rivenditori di apparecchi televisivi.
Maddalena Camera – www.affaritaliani.it
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