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VIMINALE, ASTENSIONE E MATTARELLA di Augusto Sinagra

 

venerdì 24 dicembre 2021

#Covid, In #Israele quarta dose di vaccino per over 60 e sanitari


 https://www.youtube.com/watch?v=0cQd6DUSz68

#Covid, il virologo Pregliasco: "#Lockdown? In termini medici sarebbe bello"


#Covid: nuove restrizioni in Italia. In #Francia superati i 90mila contagi

 

NEL 2021 - 45% DI PRESENZE TURISTICHE RISPETTO AL 2019. NEL 2020 PERSO IL 23,8% DEI DIPENDENTI RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE. LA SOMMA DEI FATTURATI 2020 E 2021 NON SUPERA QUELLA DEL 2019


 Federalberghi Torino: i numeri certificano la crisi del settore e rendono necessari strumenti di sostegno anche sul 2022 per accompagnare la ripartenza

 

 

Gli ultimi mesi del 2021 non sono bastati a salvare un anno ancora fortemente segnato dal Covid-19 per il comparto turistico-ricettivo torinese.

 

Il turismo nel 2021

L’anno che si avvia alla conclusione è stato caratterizzato da un andamento a due velocità.

Il ritorno degli eventi in presenza – Salone del Libro, Nitto Atp Finals, Coppa Davis, Tff – ha determinato un aumento delle presenze: 60% a settembre (- 20% sul 2019), 70% a ottobre e novembre (rispettivamente – 15% e – 10% rispetto agli stessi mesi del 2019). 

 

Il fatturato 2020-2021 e i dipendenti

Secondo i dati raccolti da Federalberghi Torino la somma dei fatturati del 2020 e del 2021 non si avvicina neanche al fatturato realizzato dal comparto nel 2019. Nel 2020, inoltre, il comparto turistico-ricettivo della Provincia di Torino ha perso il 23,8% dei dipendenti (Fonte INPS – elaborazione a cura del Centro Studi Federalberghi).

 

Stagione sciistica, Natale e Capodanno

Le nuove misure introdotte e quelle allo studio potrebbero determinare ulteriori cancellazioni di prenotazioni.

 

Ordinanza restrizione ingressi e aiuti al comparto

Le imprese del turismo hanno sostenuto e continuano a sostenere sforzi importanti per adeguarsi alle nuove indicazioni, … , abbiamo necessità che le nostre imprese continuino ad essere sostenute (p.es. esonero seconda rata IMU e credito imposta affitti; proroga cassa integrazione e proroga moratoria mutui - finanziamenti; sgravi su TARI, COSAP ed altre tasse locali).

 

<I dati del 2021 certificano quelli che erano i nostri timori e le nostre previsioni sull’andamento dei flussi turistici, ancora pesantemente influenzati dalla situazione sanitaria. I vaccini e un maggiore senso di sicurezza percepita hanno riportato i turisti in città ma mancano pressoché totalmente gli stranieri e anche il turismo business risulta fortemente ridotto – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino – speriamo davvero che il 2022 possa essere un anno di effettiva ripresa e rilancio per il nostro comparto che continua a subire le conseguenze delle restrizioni in Italia e soprattutto negli altri paesi che si rendono necessarie ad ogni recrudescenza della pandemia. Per uscire dalla crisi economica il nostro comparto avrà bisogno di una piena ripresa e, anche nel 2022, confidiamo possa essere sostenuto il più possibile da interventi statali e da parte degli enti locali>.

Pochi alberghi aperti: "Non ci sono prenotazioni"

 

#Coronavirus, molto probabilmente il #Piemonte rimane bianco

 


Nonostante l’aumento dei casi Covid in Italia, secondo quanto riferisce ‘TgCom24’, non sono previsti cambi di colore per per le Regioni italiane a Natale.

Tutte le Regioni, dunque, dovrebbero rimanere nella propria fascia attuale, come determinato la scorsa settimana: le 7 Regioni d’Italia in zona gialla sono Liguria, Marche, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Calabria e le Province autonome di Trento e Bolzano.

Ciò nonostante, dal momento che molte Regioni sono in bilico, le autorità locali stanno pensando comunque a misure autonome di restrizione.

#Covid, a #Milano assedio alle farmacie per i tamponi alla vigilia di Natale. SITUAZIONE DRAMMATICA

Coivd, a Milano assedio alle farmacie per i tamponi alla vigilia di Natale Attese anche di ore soprattutto dove non serve la prenotazione (Milano). A Milano è corsa al tampone in vista delle feste, una situazione che sta creando lunghe code davanti alle farmacie della città e disagi per chi vuole effettuare un test per il coronavirus C'è chi deve prendere treni o aerei, chi vuole essere prudente in vista delle feste in famiglia, chi è venuto a contatto con un positivo: in questi giorni nel capoluogo lombardo si sono formate lunghe attese davanti alle farmacie e disagi per chi vuole effettuare un test per il coronavirus. Sono diverse le farmacie di Milano che in questi giorni sono prese d'assalto per i tamponi, in molte non ci sono più posti disponibili per effettuarli. (Antonio Lopopolo/alanews)


Lotta al covid, nuove misure e restrizioni

 

Milano focolaio Covid, aumento clamoroso dei contagi: è la variante Omicron. Aumento esponenziale anche ad #Imperia, come contagi, dopo #Milano e #Trieste

 


Milano focolaio Covid. Il capoluogo della Lombardia ha registrato un aumento clamoroso dei contagi rispetto alle ultime settimane, e secondo gli esperti non può che essere dovuto alla diffusione della variante Omicron. A ricostruire la vicenda ci ha pensato il ‘Corriere della Sera’, che ha citato i dati raccolti dal laboratorio dell’Istituto Auxologico di Milano.

Milano focolaio Covid, boom dell’incidenza

Rispetto alle prime tre ondate, questa volta il focolaio della Lombardia non è a Lodi, Bergamo o Brescia, bensì a Milano. E la progressione è notevole. Come sottolineato dal ‘Corriere’, infatti, il numero medio di nuovi contagi giornalieri, nell’ultima settimana, è più che raddoppiato rispetto a quella precedente: +135,8%.

Nessun’altra grande città italiana ha registrato un aumento del genere in termini di incidenza.

L’aumento dei contagi a Milano

Sotto i riflettori è finito ovviamente il tasso di incidenza, parametro che consente di capire quale sia la media dei nuovi contagi ogni 100 mila abitanti ogni sette giorni, da cui dipende anche il passaggio da una fascia colorata all’altra per una regione.

La prima soglia limite è fissata a 50, si tratta di quella minima: a fine ottobre, Milano contava circa 129 nuovi malati ogni 24 ore, con una incidenza a 29. Numeri assai confortanti per una metropoli così grande, decisamente al di sotto di quelli registrati a livello nazionale.

Oggi, invece, i nuovi malati sono 543: superiori alla media della regione Lombardia (440), quasi il doppio di quella nazionale (321).

Il problema è che la crescita non sembra volersi ancora arrestare e il motivo, secondo gli esperti, sarebbe da rintracciare nella circolazione della variante Omicron, anche se dai laboratori la presenza della variante, in aumento, non traspare in modo massiccio.

Resta il fatto che, rispetto a una settimana fa, l’incidenza è passata da 231 a 543, un aumento del +135,8%.

Variante Omicron, non solo Milano: dove è più alta l’incidenza

Milano al momento è in crescita. Davanti ha solamente 6 province con un’incidenza superiore. Il motivo potrebbe essere proprio la diffusione della variante Omicron.

Su tutte, Trieste con 580, ma il dato è in calo (al contrario di quello del capoluogo lombardo).

Le altre città sono Imperia e poi il poker del Veneto: Venezia, Treviso, Vicenza e Padova. Anche per loro, però, il ritmo di crescita è più lento rispetto a quello milanese.

fonte Virgilio Notizie

 

 

#CARMAGNOLA Operazione “Cavallo di troia”. ’ndrangheta e frodi fiscali, arresti e sequestri per 2,5 milioni di euro — gdf.gov.it

 


Comando Provinciale Torino

Nei giorni scorsi, militari della Guardia di Finanza di Torino, con il coordinamento della Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, nell’ambito dell’operazione denominata “Cavallo di Troia”, hanno eseguito nelle provincie di Torino, Asti e – avvalendosi della collaborazione di colleghi del Gruppo Locri – di Reggio Calabria, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 2 soggetti, nonché il provvedimento di sequestro preventivo, per 2,5 milioni di euro, a firma del Giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale, emesso, complessivamente, a carico di 8 persone (una delle quali, allo stato, irreperibile) tutte ritenute responsabili, a vario titolo, di reati fiscali, fallimentari – aggravati dall’agevolazione mafiosa – e, per 2 di loro, anche di concorso nell’associazione mafiosa denominata “ndrangheta”.

L’attività di polizia giudiziaria, che trae linfa dalle risultanze di una verifica fiscale svolta dall’Agenzia delle entrate, è stata condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria Torino ed ha consentito di individuare

3 società operanti nel settore edilizio, ritenute essere poste al servizio di esponenti di una nota ‘ndrina, radicata nel territorio di Carmagnola (TO) e collegata all’omonima cosca calabrese. Più in dettaglio, lo sviluppo di risultanze investigative emerse nell’ambito dall’operazione “Carminius”, condotta nel 2019 dal medesimo Reparto del Corpo, ha permesso di disvelare collegamenti tra coloro che gestivano, in concreto, le citate imprese ed i membri del sodalizio ‘ndranghetista.

Sulla base del quadro accusatorio delineatosi nel corso delle investigazioni, allo stato in fase di indagini preliminari e fatte salve le successive valutazioni di merito, gli indagati risulterebbero aver gestito le suddette imprese, anche tramite l’utilizzo di prestanome, forti dell’appoggio fornito loro dalla cosca in grado di garantire importanti commesse per la realizzazione di opere nonché la “protezione” in caso di difficoltà. Gli stessi, abbattendo fittiziamente i debiti tributari e previdenziali, avrebbero attuato, altresì, una sorta di doping fiscale, risultando così avvantaggiati rispetto alla concorrenza delle aziende operanti nei medesimi settori.

L’operazione delle Fiamme Gialle avrebbe consentito, inoltre, di delineare un modus operandi connotato da continuative e sistematiche condotte caratterizzate dal depauperamento dei patrimoni aziendali, lasciando da un lato le imprese in una situazione di completa spoliazione delle risorse, anche destinate al pagamento di stipendi e contributi dei dipendenti e, dall’altro, destinando parte dei profitti dei reati perpetrati alla criminalità organizzata.

Tra i destinatari dei sequestri patrimoniali figurano anche due professionisti, uno dei quali – ristretto in carcere – avrebbe agito, di fatto, quale referente tecnico per l’attuazione dei meccanismi di frode. Lo stesso, in tutto e per tutto asservito a logiche delinquenziali, avrebbe falsamente asseverato le dichiarazioni fiscali relative agli anni dal 2014 al 2017, apponendo visti di conformità al di fuori di ogni abilitazione formale e nella radicale mancanza di qualsivoglia documentazione idonea a giustificare, sostanzialmente, i dati indicati nelle dichiarazioni. È stato possibile, in tal modo, realizzare un articolato sistema di evasione fiscale, protratto fino al 2019, mediante l’impiego di crediti IVA inesistenti utilizzati per compensare, indebitamente, gli oneri previdenziali derivanti dall’utilizzo di lavoratori dipendenti, per un valore complessivo di circa 2,5 milioni di euro.

L’operazione in rassegna conferma, tangibilmente, l’importanza dell’azione quotidianamente svolta dalla Guardia di Finanza nel contrasto alla criminalità organizzata, alle condotte di evasione e frode fiscale nonché nell’aggressione dei patrimoni illecitamente costituiti dai soggetti dediti ad attività criminose che, sottraendo risorse alla collettività, ostacolano le prospettive di ripresa e di rilancio del Paese, “inquinano” il tessuto economico-produttivo, alterano la concorrenza del mercato e, non da ultimo, danneggiano gli imprenditori onesti e rispettosi delle regole.

www.gdf.gov.it

#Torino LA POLIZIA MUNICIPALE SMASCHERA UN’ATTIVITA’ DI RICETTAZIONE. DENUNCIATE 4 PERSONE

 A seguito di un'indagine durata oltre sei mesi coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino,  gli agenti del Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale  sono riusciti a smascherare una rete di ricettazione di dispositivi elettronici, soprattutto  di marca APPLE, che aveva il suo centro nevralgico in via Nizza, all'interno di uno dei chioschi di vendita sotto i portici nel tratto di via di fronte al parcheggio della stazione Porta Nuova.

 

Ad insospettire gli agenti sono stati i movimenti intorno al chiosco, rilevati durante controlli ordinari sul territorio, di alcuni soggetti già noti per precedenti di furto. Sospetti poi confermati dai successivi appostamenti e dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, che hanno evidenziato come alcuni telefonini e tablet, provenienti da furti avvenuti in Piemonte e Liguria, venivano portati al chiosco e nascosti tra gli altri oggetti posti in vendita sulla bancarella per poi essere successivamente impacchettati e inviati in Marocco.

 

A capo di tale rete operava il titolare della licenza del chiosco, un cittadino marocchino di 33 anni, residente nel comune di Asti, che è risultato essere il punto di riferimento per tutti gli autori dei furti avvenuti soprattutto su mezzi pubblici e su veicoli in sosta. La merce di provenienza furtiva veniva acquistata dal titolare del chiosco e da qui destinata al mercato marocchino.

 

Gli agenti della Polizia Municipale hanno sequestrato oltre 70 dispositivi elettronici e materiali da cantiere, una parte dei quali sono stati intercettati all’aeroporto di Cuneo “Le Valdigi” e al porto di Genova, poco prima dell'imbarco per il Marocco, grazie anche alla collaborazione con il personale della Polizia di Stato in servizio presso le due strutture.

 

Il cittadino marocchino, a capo dell'organizzazione, e quattro persone sono stati deferiti all'Autorità Giudiziaria per il reato di ricettazione.

 

Gran parte del materiale recuperato è stato riconsegnato ai legittimi proprietari.

Misure anti-smog, ancora semaforo rosso per l’agglomerato di Torino e arancione nelle altre aree interessate dal protocollo

 

Questa mattina Arpa Piemonte ha comunicato l’accensione del livello Rosso del semaforo antismog per i 33 comuni appartenenti all’agglomerato di Torino e del livello arancione per i restanti comuni delle zone individuate dal Protocollo operativo per l’attuazione delle misure urgenti antismog.

Da domani giovedi 23 fino a venerdi 25 dicembre, giorno in cui Arpa verificherà il perdurare dei fenomeni di inquinamento, saranno pertanto operative le limitazioni alle emissioni riassunte negli schemi seguenti, limitazioni che si applicano anche ai veicoli dotati del dispositivo MOVE IN. Ancora fermi i veicoli diesel fino alla categoria euro 5.


In particolare il semaforo rosso scatta per i comuni di Alpignano, Baldissero Torinese, Beinasco, Borgaro Torinese, Cambiano, Candiolo, Carignano, Caselle Torinese, Chieri, Collegno, Druento, Grugliasco, La Loggia, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pecetto Torinese, Pianezza, Pino Torinese, Piobesi Torinese, Piossasco, Rivalta di Torino, Rivoli, San Mauro Torinese, Santena, Settimo Torinese, Torino, Trofarello, Venaria Reale, Vinovo e Volpiano. Per questi comuni dalle 8 alle 19 c’è il blocco dei mezzi anche commerciali fino a Diesel euro 5 oltre alle limitazioni strutturali e quelle in essere per il semaforo arancione.

Tutte le informazioni su

http://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/temi-ambientali/aria/aria/semaforo-qualita-dellaria-pm10

http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/ambiente/qualita-aria/blocchi-traffico

Il livello del semaforo direttamente su
https://webgis.arpa.piemonte.it/protocollo_aria_webapp/

#Torino, Per un Consiglio Comunale più aperto e inclusivo

 Si è svolta nella mattinata del 22 dicembre 2021, nella Sala Colonne del Municipio, la tradizionale conferenza stampa di fine anno del Consiglio Comunale di Torino.


In apertura dell’incontro, la presidente Maria Grazia Grippo, il vicepresidente vicario Domenico Garcea e la vicepresidente Ludovica Cioria hanno ringraziato il personale del Consiglio Comunale, il Consiglio dei Seniores, l’associazione dei Consiglieri emeriti, la Garante dei detenuti, le varie Consulte cittadine e le guide volontarie di Palazzo Civico.


La presidente ha quindi illustrato i dati delle attività consiliari e ha annunciato che verrà riattivata la Commissione speciale Legalità, che aggiornerà la propria azione sulle problematiche delle persone private della libertà personale, sulla giustizia di comunità e sulle vittime di reato.


Ha quindi espresso l’intenzione di “esportare” le conferenze stampa dei “Diritti di Tribuna” anche nelle Circoscrizioni, per avvicinare maggiormente le persone alle istituzioni. Ha poi annunciato le collaborazioni con Just the Woman I am, con il progetto Artificial Intelligence for European Integration (AI4EI) promosso dall’Università degli Studi di Torino con il co-finanziamento della Commissione Europea, per realizzare anche un applicativo utile a riformulare il linguaggio amministrativo in chiave inclusiva, e con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Torino - Centro interdipartimentale Luoghi, persone e patrimoni, per accrescere la conoscenza della storia dei luoghi dell’assistenza, della cura, dell’internamento e della marginalità, con una particolare attenzione alla prospettiva di genere, a cominciare dall’ex Istituto Buon Pastore.


C’è anche la volontà – ha aggiunto – di includere Palazzo Civico nei circuiti turistici, in collaborazione con la Giunta Comunale, e di ospitare opere d’arte fruibili dal pubblico e di allestire uno spazio del Consiglio Comunale al Salone internazionale del Libro.


Il vicepresidente vicario Domenico Garcea ha quindi evidenziato la volontà di tutelare le minoranze e di favorire una dialettica istituzionale costruttiva, per fare tornare la politica nuovamente protagonista nella vita dei cittadini e delle cittadine torinesi.


Infine, la vicepresidente Ludovica Cioria ha sottolineato l’importanza dell’inclusione e del dialogo con cittadine e cittadini, spiegando che Torino ha mille anime e che intende rivolgere la propria attenzione alle tante minoranze che vivono la nostra città, auspicando di poter raccogliere le istanze anche dei giovani uomini e delle giovani donne.

NATALE: COLDIRETTI/IXE’, A CASA PER 93% ITALIANI, 2,9 ORE AI FORNELLI SPESI 113 EURO A FAMIGLIA, PANETTONE BATTE PANDORO

Oltre 9 italiani su 10 (93%) hanno deciso di trascorrere il Natale nelle case, in famiglia o con i parenti e gli amici più stretti, sotto la spinta dalla preoccupazione per la risalita dei contagi e del diffondersi della variante Omicron. E' quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’ che evidenzia la tendenza a passare le feste tra le mura domestiche, cercando consolazione a tavola rispetto alle limitazioni agli eventi in piazza e all’impossibilità di fare le vacanze all’estero.

 

Il risultato è un aumento del 38% della spesa per il cibo rispetto allo scorso anno per un valore medio di 113 euro a famiglia – sottolinea Coldiretti – mentre la preparazione casalinga del pasto principale del Natale - continua la Coldiretti – sale a un tempo medio di 2,9 ore. Ma c’è anche un 9% di italiani che non si farà contagiare dalla passione per la cucina e ordinerà d’asporto o ricorrerà a piatti pronti portati da amici o parenti.

 

Se la stragrande maggioranza resta nelle case, l’arrivo del green pass rafforzato permette comunque a 3,5 milioni di italiani di tornare a festeggiare il Natale in ristoranti, agriturismi e pizzerie, anche se si tratta della metà rispetto al 2019, prima della pandemia.  

 

Per quanto riguarda i prodotti più presenti sulle tavole, lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per otto italiani su dieci (84%), mentre il panettone con il 77% batte di misura nelle preferenze il pandoro fermo al 69% ma entrambi consumati spesso in abbinamento a dolci locali che vengono fatti in casa in quasi la metà delle famiglie (47%).

 

Ma con le specialità enogastronomiche tra i regali più gettonati del Natale 2020 le tavole si arricchiscono soprattutto dei prodotti regionali tipici della ricorrenza, come - spiega la Coldiretti - ci sono il panone di Natale in Emilia Romagna, u piccilatiedd in Basilicata, il panpepato in Umbria, la pizza di Franz nel Molise, lu rintrocilio in Abruzzo, le pabassinas con sa sapa in Sardegna, la carbonata con polenta in Valle D'Aosta, il pangiallo nel Lazio, le carteddate in Puglia, i canederli in Trentino, la brovada e muset con polenta in Friuli, i quazunìelli in Calabria, il pandolce in Liguria, la pizza de Nata' nelle Marche, i buccellati in Sicilia, il brodo di cappone in tazza in Toscana e l'insalata di rinforzo in Campania.

 

Sono pero’ oltre 4,8 milioni i poveri in Italia che per le feste di Natale sono costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare nelle mense o con la distribuzione di pacchi alimentari a causa della crisi economica legata al Covid,. Una emergenza affrontata grazie alla solidarietà con oltre 4 italiani su 10 (43%) che intendono partecipare a Natale ad iniziative di solidarietà, facendo beneficienza e donazioni secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. La Coldiretti, insieme a Filiera Italia, Campagna Amica e Codacons per aiutare le famiglie più bisognose piegate dal peso della crisi causata dall’emergenza sanitaria ha organizzato la distribuzione di circa mezzo milione di chili di cibi e bevande gourmet nella settimana di Natale per offrire a tutti la possibilità di mettere in tavola i migliori prodotti agroalimentari Made in Italy.

 

 
I PIATTI TIPICI DI NATALE PER REGIONE

ABRUZZO: Minestra di cardi, zuppa di castagne e ceci, lasagna con macinato, mozzarella e parmigiano. Tra i secondi agnello arrosto e bollito di manzo. I dolci tradizionali, diversi per ogni provincia, sono: calcionetti fritti (panzerottini dolci con marmellata d'uva nera detta scrucchiata, ceci, noci tritate, mandorle triturate, mosto e cacao), ferratelle, ostie con ripieno di mandorle, noci e miele, neole, noci atterrati (mandorle con acqua e zucchero) e scrippelle.
BASILICATA: Minestra di scarole, verze e cardi cotta in brodo di tacchino e salami con aggiunta di formaggio grattugiato e a pezzettini, Baccalà lesso con peperoni cruschi (seccati al sole e calati per pochi secondi nell'olio d'oliva bollente), Strascinati al ragù di carne mista (pasta casereccia chiamata così perché strisciati a forza con le dita), piccilatiedd, pane con le mandorle, pettole (pasta lievitata fritta con alici) e come dolci i calzoncelli (panzerotti fritti ripieni di salsa di ceci o castagne lesse. Il tutto accompagnato da un buon vino: l'Aglianico del Vulture.
CALABRIA: Come antipasti, crespelle ripiene alle alici e salumi Dop come salsiccia, capicollo, pancetta e soppressata con aggiunta – sottolinea la Coldiretti - di pecorino crotonese e caciocavallo silano. Tra i primi, le scillatelle (o fileya) con ragù di maiale, minestra maritata con verdure di campo e fagioli, mentre tra i secondi capretto al forno alle erbe selvatiche con patate, pesce stocco di Cittanova (spugnato con l'acqua dello Zomaro) con la 'ghiotta (sughetto di olio, cipolla, pomodori, olive, capperi e uvetta). Come contorno, il broccolo calabrese saltato in padella e condito con peperoncino. Tra i dolci, fichi a crocetta ricoperti al cioccolato, torroncini, dolci al cedro e al bergamotto. Vini e liquori: Cirò, liquirizia e grappa al peperoncino.
CAMPANIA: Minestra maritata di cicoria scarola e "borraccia" (erba amara e pelosa) in brodo di cappone con - consiglia la Coldiretti - aggiunta facoltativa di uova sbattute con peperoncino e carne di vitello, spaghetti alle vongole, cappone imbottito e - continua la Coldiretti - insalata di rinforzo (cavolfiore, sottaceti misti, peperoni detti papacelle, olive di Gaeta e acciughe salate) accompagnate dalle immancabili friselle (crostini di pane circolari) e dai broccoli con aglio e peperoncino. Come dolci Struffoli, Roccocò e frutta secca.
EMILIA ROMAGNA: Come antipasto il tradizionale culatello di Zibello, mentre tra i primi tagliatelle al ragù, lasagne, tortellini in brodo (con ripieno di carne) e passatelli in brodo. Tra i secondi, cotechino di Modena, zampone con lenticchie, puré e mostarda, formaggio di fossa con la Saba (mosto cotto e aromi naturali). Tra i dolci, il Panone di Natale di Bologna (a base di farina, mostarda di mele cotogne, miele, cacao, cioccolata fondente e fichi secchi). Come vini il Pignoletto dei Colli bolognesi e il Sangiovese.
FRIULI VENEZIA GIULIA: Brovada e muset (zuppa di rape e cotechino) con polenta, trippa, sugo, formaggio, cappone e il dolce la gubana (noci, mandorle, uvetta, miele, vino e rhum, avvolto in sfoglia).
LAZIO: Per la vigilia la tradizione privilegia fritto misto di verdure (broccoli e carciofi), baccalà fritto e il capitone. Per il giorno di Natale, abbacchio al forno con patate e cappelletti in brodo, bollito misto e tacchino ripieno. Dolce: pampepato e pangiallo (frutta secca e canditi con farina, miele e cioccolato).
LIGURIA: Maccheroni in brodo, ravioli alla genovese (ripieno di vitello, animelle, uova, erbe, pangrattato e parmigiano), stecchi fritti (spiedini di rigaglie di pollo con funghi freschi, besciamella e parmigiano), cappone lesso e - spiega la Coldiretti - cappon magro (piatto fatto esclusivamente di verdure o di pesce), salcicce e spinaci, Faraona al forno con carciofi e come dolce il pandolce (impasto di farina, uvetta, zucca candita a pezzetti essenza di fiori d'arancio i pinoli pistacchi semi di finocchio latte e marsala), canditi, torrone, uva, fichi secchi e noci innaffiati da un buon Rossese di Dolceaqua.
LOMBARDIA: Consommè di cappone in gelatina, tortellini o casoncelli in brodo, cappone ripieno con tritato, uova grana e mortadella, accompagnato da mostarda di Cremona, stecchini (spiedini di pollo e vitello) con insalata e come dolce il "Pan di Toni" e il panettone.
MARCHE: Maccheroncini di Campofilone in sugo, cappelletti in brodo di carne, vincisgrassi (timballo di manzo macinato, salsiccia, pollo tritato, prosciutto crudo, a volte con aggiunta di funghi) e cappone arrosto. Come dolci - rileva la Coldiretti - la pizza de Nata' (pasta di pane con frutta secca, uvetta, cioccolato in polvere, limone e arancio grattugiati, fichi e zucchero) e il fristingo (impasto di fichi, cioccolato, canditi e frutta secca). Tra i vini, la Vernaccia di Serrapetrona, vino cotto e vino di visciole (ricavato dalle tipiche amarene).
MOLISE: Zuppa di cardi, pizza di Franz in brodo caldo (pezzettini di pizza a base di uova parmigiano grattugiato e prezzemolo al forno), baccalà arracanato (mollica di pane aglio prezzemolo origano uva passa pinoli e noci) o baccalà al forno con verza, prezzemolo, mollica di pane, uvetta e gherigli di noci. Per dolce i calciuni a base di farina, vino, castagne lessate, rhum, cioccolato, miele, mandorle, cedro candito, cannella, uova e vaniglia. Come vini: il Montepulciano o il Trebbiano.
PIEMONTE: Cappone di Morozzo al forno, bue bollito di Carrù e Moncalvo, insalata di carne cruda all'albese, peperoni in bagna cauda (salsa a base di olio, aglio e acciughe), acciughe al verde, flan del cardo, tayarin con pancetta petto d'oca affumicato, agnolotti al plin con sugo d'arrosto e risotto con radicchio, cappone arrosto, misto di bollito con salse, carote e patate al forno. Dolci: mousse di mele rosse Igp, torta di nocciole e zabaione, torrone d'Alba.
PUGLIA: Cime di rape stufate, panzerotti fritti con ripieno di mozzarella, pomodoro e formaggio o con ricotta scuanta, anguilla arrostita con alloro, baccalà in umido (con cipolla e olive), baccalà fritto, agnello al forno con lampascioni, cutturidd. Come dolce le pettole (frittelle tonde che si possono anche intingere nello zucchero), le cartellate (dolci fritti a forma di rosa e guarniti con miele o mosto), il torrone e i porcedduzzi (frittelline piccolissime con miele o zucchero), fichi secchi e pasticceria di mandorle.
SARDEGNA: Tra gli antipasti, salsiccia, pecorino e olive "a schibeci". Culurgiones de casu (ravioli ripieni di pecorino fresco, bietola, noce moscata e zafferano) conditi con sugo di pomodoro e pecorino grattugiato, gnocchetti sardi al sugo di salsiccia, agnello con patate al forno, porcetto al mirto. Tra i contorni verdura di stagione come sedano, finocchio e ravanelli. Tra i dolci, ricotta con miele, le seadas al miele. Tra i vini, Cannonau e Moscato.
SICILIA: Sfincione (pizza base di cipolla), scacce ragusane, cardi in pastella e gallina in brodo, insalate di arance con aringa e cipolla, agnello al forno, sformato di anellini al forno con ricotta, pasta con le sarde e sarde a beccafico (ripiene di mollica, pinoli, bucce di arance, foglie di alloro e uva passa), carne con pancetta coppata con contorno di sparaceddi e caponata. Per dolci, buccellati di Enna (dolci tipici ripieni di fichi secchi), cassate e cannoli, mustazzoli a base di mandorle, cannella e chiodi di garofano e cubbàita (torrone di miele con nocciole e mandorle o pistacchi). Vini: di Alcamo e dell'Etna e Zibibbo di Pantelleria.
TOSCANA: Crostini di fegatini, brodo di cappone in tazza o cappelletti in brodo, arrosto di faraona, anatra, fegatelli e tordi con insalata oppure cappone ripieno e sformato di gobbi. Dolci: i cavallucci e i ricciarelli.
TRENTINO: Canederli (polpettine di pane raffermo, speck, pancetta e salame, farina, uova, latte e brodo condite con spinaci, funghi o fegato di vitello): possono essere conditi, una volta lessati, anche con burro fuso e formaggio oppure ragù di carne. Strangolapreti conditi con burro, salvia e parmigiano, capriolo o capretto al forno con patate. Come dolci strüdel o zelten.
UMBRIA: Cappelletti ripieni di cappone e piccione, contorno di cardi umbri, cappone bollito e come dolce il panpepato (farina, noci, cioccolato fondente, mandorle, scorza di arancia candita, uva passa, miele, pinoli, nocciole, pepe macinato e vino rosso), le pinoccate fatte di zucchero e pinoli e il torciglione serpentello di pasta dolce con mandorle.
VALLE D'AOSTA: Mocetta in crostini al miele (salume di muscolo di vacca, pecora o capra essiccata e aromatizzato con erbe di montagna, ginepro e aglio), lardo con castagne cotte e caramellate con miele, crostini con fonduta e tartufo, zuppa alla Valpellinentze (cavolo, verza, fette di pane raffermo, fontina, brodo, cannella e noce moscata, salsiccia con patate e carbonata valdostana con Polenta (sottili strisce di carne macerate nel vino rosso con aromi). Come dolce - suggerisce la Coldiretti - pere a sciroppo servite con crema di cioccolato e panna montata (pere cotte con zucchero, vaniglia, chiodi di garofano, acqua e vino rosso, ridotte a sciroppo), tegole (pasticcini secchi) e caffè mandolà molto robusto alle mandorle tritate.
VENETO: come antipasto salumi vari (soppressa e salsiccia luganega), tra i primi brodo di cappone, risotto al radicchio, gnocchi al sugo d'anatra. Come secondi, polenta e baccalà, lesso di manzo "al cren" (salsa di rafano) con contorno di purè di patate. Tra i dolci il pandoro di Verona, la mostarda con il mascarpone, il mandorlato di Cologna Veneta. Per innaffiare il tutto - conclude la Coldiretti - un ottimo Amarone della Valpolicella o un buon Raboso delle terre del Piave e alla fine un brindisi augurale con le bollicine del Prosecco.

LA POLIZIA MUNICIPALE VA IN AIUTO DI UN’ANZIANA SIGNORA CHE VIVEVA SENZA MOBILI E SENZA GAS PER ACQUA CALDA E FORNELLI

 Grazie all’intervento e all’interessamento degli agenti del Reparto di Prossimità della Polizia Municipale, un’anziana signora di ottant’anni potrà finalmente utilizzare l’acqua calda per lavarsi e i fornelli a gas per cucinare.

 

Qualche settimana fa, alcuni vicini di casa, avevano segnalato la situazione di difficoltà della ‘nonnina’ e il personale specializzato dei ‘civich’ si era recato nell’abitazione della donna per verificare la situazione.

 

Una volta entrati nell’appartamento situato in pieno centro, immediatamente a ridosso del mercato di Porta Palazzo, gli agenti si sono trovati di fronte a una situazione di estremo disagio. L’alloggio era privo di mobilia e di qualsiasi altro oggetto o complemento di arredo. Gli unici elementi presenti nella dimora erano il letto utilizzato dall’anziana per riposare e un fornelletto elettrico per riscaldare le pietanze. L’alloggio infatti era privo della fornitura di gas e pertanto senza la possibilità di utilizzare acqua calda e fornelli da cucina. I vestiti della donna erano riposti all’interno di scatoloni e sui muri erano appese poche foto di famiglia.

 

A quel punto i ‘civich’ si sono subito interessati al problema del gas e hanno scoperto che, a causa di un intoppo burocratico legato al subentro tra gestori, la fornitura del combustibile era rimasta bloccata in un limbo dal quale, senza un intervento esterno, difficilmente si sarebbe usciti.

 

Contemporaneamente, gli agenti, hanno contattato delle aziende che effettuano traslochi e lavori edili, riuscendo a mettere insieme, gratuitamente, l’intero arredamento per l’appartamento della signora, dopo aver selezionato tutti i mobili necessari, usati e in buone condizioni.

 

I ‘civich’ hanno poi dedicato il proprio tempo libero, fuori dall’orario di servizio e di propria iniziativa, al trasporto e montaggio dei mobili in casa dell’anziana signora, consentendole in tal modo di trascorrere il Natale in una casa arredata, ma soprattutto con acqua calda e i fornelli per poter cucinare.


martedì 14 dicembre 2021

Esplosione a Ravanusa, 7 morti Due i dispersi e 100 gli sfollati


 

Erano tutti seduti sul divano, quando è esploso il mondo tutto intorno. Li hanno individuati alle 6 del mattino, coperti di calcinacci. Selene, suo marito Giuseppe, suo suocero Angelo, sua suocera Enza Zagarrio. E con loro c’era anche il piccolo Samuele, così si sarebbe chiamato il bimbo che l’infermiera avrebbe dovuto partorire la settimana prossima. A 48 ore dalla strage, il groviglio di macerie che era via Trilussa restituisce quella che è diventata la famiglia simbolo di questa tragedia anche se non è ancora il momento di scrivere la parola fine: mancano ancora Calogero e Giuseppe Carmina, padre e figlio, gli ultimi due dispersi che per tutti sono già l’ottava e la nona vittima dell’esplosione. Sull’identità delle quattro persone ritrovate per tutta la mattina c’è stata incertezza, fino a quando il sindaco Carmelo D’Angelo non ha chiarito la situazione. Enza Zagarrio, infatti, era già tra le tre vittime ritrovate ieri. Ma era un errore: non era lei, era Carmela Scibetta, la dirigente del comune di Ravanusa e moglie del professore Pietro Carmina.

Uno scambio di nato dal fatto che non era stata fatta un’identificazione ufficiale ma solo attraverso una foto. Oggi il figlio della coppia ha visto il corpo recuperato e ha riconosciuto la madre. Selene, Giuseppe, Angelo ed Enza li hanno trovati sotto una montagna di pietre, cemento e tondini di ferro dopo aver bucato il solaio del quarto piano ed essere ‘entrati’ tra le macerie di quello che era il terzo. “Abbiamo lavorato tutta la notte per spostare le macerie con i mezzi – racconta Fabio Gulino, uno dei Vigili del Fuoco della squadra Usar della Sicilia – Attorno alle 6.30 abbiamo intravisto il primo corpo e subito dopo c’erano tutti gli altri, erano vicini”. Il perché ci abbiamo messo così tanto a trovarli è dovuto all’ultima telefonata di Selene al papà. “Siamo usciti, stiamo arrivando” ha detto la ragazza al padre. E l’uomo ha raccontato l’episodio ai soccorritori, dicendo loro che la figlia era già in strada. Così si è scavato prima in corrispondenza di quella che era via Trilussa e solo dopo si è tornati sul palazzo.

“Sarebbero bastati cinque minuti – dice scuotendo la testa il comandante dei vigili del fuoco di Agrigento, Giuseppe Merendino – e si sarebbe salvata”. “Abbiamo sperato fino all’ultimo momento, non perché gli altri non fossero importanti ma questa ragazza è diventata un po’ la figlia di tutti e purtroppo la cosa è andata male”, ammette il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa. Quando l’hanno tirata fuori, il silenzio della mattina è stato rotto dal pianto della mamma. Nascosta dietro un camion dei vigili del fuoco, prima che la portassero lontano da quell’orrore, le urla di disperazione della donna hanno messo a dura prova anche la resistenza dei vigili del fuoco, uomini che nella vita ne hanno viste di tragedie e disastri. “Non voglio più vivere, non voglio, lasciate morire anche me”. Ora mancano Calogero e Giuseppe, padre e figlio. Il primo abitava in via Trilussa 62; l’altro, 33 anni, no ed era andato per fare un favore al padre. Per tutto il giorno li hanno cercati in quello che era il loro appartamento: hanno trovato i telefoni, i documenti, ma di loro non c’è traccia. Forse non erano ancora rientrati a casa: Giuseppe doveva solo posteggiare l’auto del padre in garage. Poi sarebbe dovuto salire, consegnare le chiavi e andare via. Potrebbe quindi essere sceso il padre ma se così è andata bisognerà aspettare che rimuovano tutte le macerie del palazzo prima di trovarli. Ad aspettarli, nascoste tra i giornalisti, i soccorritori e i curiosi, ci sono due donne: una è Eliana, la moglie di Giuseppe, l’altra è suor Agata, la sorella, con il saio bianco, i sandali e un rosario in mano. Entrambe non staccano il viso da quel cumulo di macerie, gli occhi dalle pale meccaniche che spostano pezzi di cemento.

Ogni tanto le ricerche si bloccano, per consentire ai cani di fiutare le macerie per trovare il punto esatto dove scavare. “Perché si fermano, perché non scavano, devono ridarmi il mio Giuseppe”, dice Eliana con un filo di voce e le lacrime che scendono. Agata la abbraccia e insieme si fanno forza. “Li troveranno, vedrai”. Certo che li troveranno. I pompieri non smetteranno di lavorare fin quando non glieli restituiranno. E’ un punto d’onore al quale mai abdicherebbero. Solo allora si potranno tirare le somme, solo allora si comincerà davvero a capire qualcosa del perché è esploso l’intero isolato, solo allora si potrà iniziare a cercare le responsabilità. E solo allora si potrà chiudere il conto delle vittime: nove. O dieci, perché Samuele era pronto a nascere.

ANSA

Incendio #Beinasco: il tetto era in amianto, acido fluoridrico 10 volte oltre la norma e sono a rischio anche le falde. 30 persone intossicate e ricoverate

 


Nella mattinata di oggi, tra gli altri composti organici misurati, è stato determinato l’acido fluoridrico che ha mostrato valori anomali rispetto al fondo di aree industriali similari, valore di almeno 10 volte rispetto al valore di fondo antropico non mediamente misurato in queste aree.

La situazione monitorata è soggetta a variazioni durante il giorno dovute alla dinamica dell’atmosfera ovvero alla variazione dell’altezza dello stato di rimescolamento dei gas. La produzione di sostanze inquinanti che si generano dal raffreddamento della massa di rifiuti ancora soggetta ad azione dei vigili del fuoco è una costante durante l’intera giornata.

I COV - Composti Organici Volatili misurati, misurati a Beinasco, alle ore 9.30 circa:

- Via Alfieri 264 ppb
- Via Mascagni 270 ppb
- Via Rossini 259 ppb

L'attività di controllo da parte di Arpa continuerà anche nelle prossime ore vista la previsione metereologica che induce a mantenere elevato il livello di attenzione.

Parallelamente al controllo degli inquinanti nell'aria sono state date indicazioni circa il contenimento delle acque di spegnimento che sono convogliate in massima parte della rete fognaria e in una parte significativa, ma minore, attraverso ditte specializzate al trattamento di queste acque, prelevate dalle vasche di contenimento e avviate all’impianto di trattamento.

Amianto: in seguito al crollo del tetto che era costituito da fibre da manufatti contenenti amianto sono state avviate le misure per la determinazione delle eventuali fibre aerodisperse in atmosfera attraverso la sistemazione di campionatori nell’area intorno al capannone interessato dall’incendio.

Circa 30 persone, tra residenti e operai di alcune aziende ubicate nei pressi dell'impianto andato a fuoco,  sono state ricoverate per sintomi da intossicazione dopo aver accusato bruciore agli occhi e vomito.


Imponente blitz dei Nas dei carabinieri, nei guai farmacista di #Carmagnola non vaccinato irregolarmente a lavoro


In relazione all’attuale incremento della diffusione epidemica, i Carabinieri NAS, d’intesa con il Ministero della Salute, stanno conducendo una campagna di verifiche sul rispetto dell’obbligo vaccinale per le figure “esercenti le professioni sanitarie” e “operatori di interesse sanitario”.
In particolare, i servizi sono finalizzati ad individuare i professionisti, sia in ambito pubblico che in regime di attività libero professionale presso studi e ambulatori privati, che continuano ad esercitare l’attività, sebbene privi di vaccinazione anti-COVID.
Ad oggi, nel corso di controlli presso 1.609 strutture e centri sanitari pubblici e privati sono state verificate ca. 4.900 posizioni relative a medici, odontoiatri, farmacisti, veterinari, infermieri, fisioterapisti e altre figure, accertando 281 situazioni irregolari dovute all’esercizio
della professione in assenza della vaccinazione.
Tra i professionisti controllati è emerso che 126 di loro eseguivano prestazioni seppur già destinatari del provvedimento di sospensione dall’Ordine professionale su segnalazione dell’Autorità sanitaria (ASL, ASP, ATS, etc.), continuando a svolgere la libera professione presso gli studi medici di proprietà o presso ambulatori, come pure all’interno di reparti in ospedali pubblici e cliniche private, in ragione del loro incarico di medico o infermiere.

Tali condotte hanno portato al deferimento presso l’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato di “Esercizio abusivo della professione sanitaria” poiché sorpresi in servizio malgrado fossero stati sospesi dall’Ordine professionale.

In tale ambito, sono stati individuati anche 8 medici di famiglia, tra medici e pediatri di medicina generale operanti in alcune Regioni (Abruzzo, Sardegna, Campania e Lazio), risultati non essersi mai sottoposti a vaccinazione.

Il servizio di controllo ha determinato anche l’avvio di accertamenti nei confronti di Aziende Sanitarie di alcune Regioni e Provincia Autonoma (Calabria, Sicilia, Molise, Bolzano-Alto Adige) per possibili condotte omissive e di inerzia nella regolare predisposizione dei provvedimenti amministrativi e disciplinari nei confronti del personale risultato non vaccinato.

Appare evidente la criticità, nel contesto generale della campagna vaccinale anti-COVID, rappresentata da operatori del settore sanitario e a diretto contatto con i pazienti / utenti, risultanti privi di copertura anticorpale. L’impegno della Specialità proseguirà con ulteriori servizi di controllo sull’osservanza delle varie tipologie di green pass ed il rispetto degli obblighi vaccinali, in relazione all’evoluzione della situazione epidemiologica nazionale e locale.

Nas Torino

Deferito in stato di libertà un odontoiatra per aver esercitato all’interno del proprio studio dentistico di Novara, sebbene destinatario di provvedimento disciplinare di sospensione dall’albo dei medici chirurghi odontoiatri a seguito di inottemperanza all’obbligo vaccinale.
Nella circostanza si è proceduto al sequestro del box odontoiatrico corrispondente al valore di euro 80.000.
Deferita in stato di libertà una farmacista per aver esercitato abusivamente la propria professione in una farmacia di Carmagnola (TO) nonostante la sospensione del relativo ordine professionale.


#Torino, mala movida a Vanchiglia, delegazione ricevuta a Palazzo Civico

Dopo aver manifestato in piazza Palazzo di Città, nel tardo pomeriggio del 13 dicembre 2021 una delegazione di residenti in Vanchiglia è stata ricevuta a Palazzo Civico.

 

Dopo aver incontrato gli assessori Paolo ChiavarinoChiara Foglietta e Carlotta Salerno, i manifestanti sono stati auditi nella Conferenza dei Capigruppo del Consiglio Comunale, presieduta da Maria Grazia Grippo, dove hanno espresso le proprie preoccupazioni per il dilagare della “mala movida” nel quartiere.

 

I residenti hanno lamentato i danni alla salute che stanno patendo a causa dei ripetuti schiamazzi notturni che impediscono loro di dormire, ma anche la mancanza di parcheggi, il deprezzamento degli immobili e le preoccupazioni legate all’emergenza Covid-19 per gli assembramenti serali.

 

Le Istituzioni hanno manifestato la disponibilità ad approfondire le tematiche e i possibili interventi da attuare nelle prossime settimane.

#Torino: individuata banda specializzata in furti e sostituzioni di bancomat ad anziani


TORINO – Lo scorso 11 dicembre, a Padova, i carabinieri della Stazione Torino Borgo San Salvario, in collaborazione con i colleghi competenti territorialmente, hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a un cittadino romeno di 34 anni, attualmente detenuto per altra causa.

L’uomo è ritenuto responsabile, in concorso con altri tre connazionali, due uomini e una donna, di dodici diversi episodi, avvenuti tra giugno e settembre 2020 in Torino, di furti di carte di credito e bancomatsottratti ad anziani mentre prelevano agli sportelli delle loro banche. Anche gli altri componenti del gruppo sono stati identificati e sono anch’essi destinatari del provvedimento restrittivo. In particolare, due complici, un uomo e una donna, sono in carcere in Romania per altra causa, mentre il quarto componente della banda è stato identificato ed è ricercato.

Il 19 giugno scorso un signore di 69 anni ha denunciato alla Stazione Carabinieri Torino Borgo San Salvario il furto e l’utilizzo indebito del suo bancomat. L’anziano ha raccontato che si era recato poco prima alla sua banca per effettuare un prelievo allo sportello e poi di essersi accorto del furto, che verosimilmente era avvenuto mentre prelevava. La vittima ha raccontato di aver subito un prelievo fraudolento di 1.400 euro, consegnando ai militari dell’Arma una carta bancomat uguale per modello e colore alla sua, ma intestata ad un’altra persona, che si era ritrovato nel portafoglio dopo il prelievo e che è risultata a sua volta rubata.

Partendo da questo episodio le indagini hanno permesso di individuare la banda criminale grazie all’analisi di centinaia di ore di filmati e registrazioni delle telecamere di sicurezza delle banche e ai controlli sul territorio svolti dai carabinieri.

In particolare, è stato possibile ricostruire il modus operandi del gruppo criminale. Un uomo della banda simulava di attendere in fila per compiere un’operazione allo sportello ATM e captava il codice segreto dell’anziana vittima che stava prelevando. La complice, dopo aver gettato a terra una banconota, attirava l’attenzione della vittima indicando educatamente la banconota facendole credere che le fosse caduta. Mentre il malcapitato si voltava chinandosi per raccoglierla, l’uomo, con la massima destrezza, sostituiva la tessera bancomat ancora nella feritoia con un’altra, molto simile in quanto rilasciata dallo stesso istituto di credito e già oggetto di precedente furto attuato con la medesima tecnica. Con questa strategia la banda è riuscita a derubare almeno 12 anziani.  


Stato emergenza 2022, verso proroga: oggi il Cdm


Stato d'emergenza, il governo valuta una proroga al 31 marzo 2022. Mentre i contagi covid continuano a salire e la variante Omicron spaventa tutto il mondo, l'esecutivo pensa alla possibilità a un'estensione di tre mesi dello stato d'emergenza per traghettare l'Italia fuori dalla stagione più fredda. A quanto si apprende, il Consiglio dei ministri per prorogarlo dovrebbe tenersi oggi pomeriggio. Nel dl, spiegano le stesse fonti all’Adnkronos, la proroga di tre mesi “e misure connesse”. La decisione dovrebbe essere preceduta da una cabina di regia tra il premier Mario Draghi e le forze di maggioranza, riferiscono ancora fonti di governo all'Adnkronos.

MALTEMPO: COLDIRETTI, IN #SICILIA CAMPI COME PALUDI, ADDIO SEMINE

 

E’ allarme semine in Sicilia a causa delle piogge dove terreni si sono trasformati in vere e proprie paludi ma il maltempo ha bloccato la raccolta delle olive e si contano campi allagati, fiumi esondati e problemi alla viabilità nelle strade rurali. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti su gli effetti dell’ondata di maltempo che ha colpito a macchia di leopardo l’intera Penisola. Si va a concludere – sottolinea la Coldiretti la Coldiretti – un anno del tutto anomalo che fa salire il bilancio dei danni nelle campagne ad oltre 2 miliardi a causa di un inverno bollente, il gelo in primavera ed una estate divisa tra caldo africano, siccità e violenti temporali che hanno continuato ed colpire città e campagne. Siamo di fronte – conclude la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – conclude la Coldiretti – si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.