A
tradirli è stata l'ingordigia. Quelle 250 richieste di credito d'imposta per
l'ecobonus partite in pochi mesi tutte dall'ufficio postale di Venaria Reale.
Campanello d'allarme che ha fatto scattare la denuncia dell’Ufficio Antifrode
di Poste Italiane alla Procura di Ivrea. Che con la Guardia di finanza di
Torino ha svelato un sistema da 12 milioni e mezzo di bonus incassati per
ristrutturazioni mai avvenute.
Il
perno del sistema era proprio un dipendente delle Poste di Venaria. Era lui che
reclutava i prestanome, titolari di società edìli in realtà inesistenti, e
apriva loro i conti correnti dedicati alla maxi truffa. Il resto, è un copione
già visto: le ditte create ad hoc dichiaravano lavori mai effettuati e così
facendo accedevano al superbonus. In qualche caso i crediti monetizzati
venivano girati ad altre società complici che ripulivano i soldi e ne
mascheravano la provenienza, per poi girarli di nuovo agli ideatori del
raggiro.
Loro,
i protagonisti, sono cinque: ora tutti agli arresti - due in carcere - con le
accuse di associazione a delinquere e truffa aggravata. I finanzieri gli hanno
seuqestrato denaro e immobili del valore di quei 12 milioni di euro che sono
accusati di aver intascato senza diritto. I prestanome coinvolti sono invece
più di sessanta: convinti a prendere parte al sistema per poche migliaia di
euro, ora sono indagati per riciclaggio.
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