“Mittal
continua a mettere in atto azioni di disturbo deleterie per l'Italia e per i
lavoratori, ma oggi questa strategia è al capolinea. Il Governo ha risposto con
decreto legge che lo mette nelle condizioni di interrompere la continuità
societaria con la richiesta di amministrazione straordinaria entro quattordici
giorni. Noi ovviamente ribadiamo la nostra contrarietà all’amministrazione
straordinaria, che nel 2015 ha fatto tabula rasa e ha creato un disastro per le
aziende dell’indotto. Abbiamo avuto però delle rassicurazioni da parte di tutti
i Ministeri interessati sulla salvaguardia occupazionale e sulla gestione di un
eventuale commissariamento che sarà solo temporaneo e che mira a trovare un
investitore privato all’altezza dell’ex Ilva”. Così il Segretario generale
Uilm, *Rocco Palombella*.
“Oggi
abbiamo acquisito definitivamente – aggiunge – che a ArcelorMittal non è più un
problema, ci sono altri quattordici giorni per capire se effettivamente
abbandona riconoscendo gli errori oppure abbandona chiedendo un risarcimento
danni, ma questo non provocherà alcun problema alla continuità produttiva,
perché il Governo ha ribadito che ci sono i 320 milioni di euro a disposizione
per la gestione corrente e la possibilità di aprire anche a soci privati. Tutto
questo avverrà a valle della messa in sicurezza degli impianti e dei
lavoratori”.
“L’indotto
è la parte più debole – spiega il leader Uilm – proprio per questo noi la
tuteleremo ancora di più, non solo i lavoratori ma anche le aziende, quelle
aziende virtuose che hanno messo un capitale non solo umano ma anche
patrimoniale e che sono state già penalizzate nel 2015”.
“Il
Governo, inoltre – dice ancora il sindacalista – ci ha assicurato che tutti i
lavoratori di Ilva in As saranno tutelati e, così come prevede la clausola di
salvaguardia dell’accordo 2018 che abbiamo più volte chiesto, hanno diritto
all’assunzione man mano che ci sarà la risalita produttiva”.
“L’interlocuzione
– conclude Palombella – così com’è avvenuto in queste settimane, sarà
continuativa e quindi noi saremo ascoltati. Abbiamo tutti un unico obiettivo:
salvare l’ex Ilva. Questo significa salvare l’ambiente, l’occupazione e la
produzione. La strada è ormai tracciata, indietro non si torna e da oggi si
apre un nuovo capitolo che deve essere gestito con la massima serietà e la massima
responsabilità da parte di tutti”.
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